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Santa Maud

Regia di Rose Glass vedi scheda film

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La recensione su Santa Maud

di alan smithee
7 stelle

Maud è un'infermiera con un passato da dipendente di un ospedale pubblico, e che invece al momento si occupa di assistere i malati ed i non autonomi direttamente al loro domicilio.
Per questo motivo la vediamo venir assunta da Amanda, una ex ballerina e coreografa di fama, afflitta da una malattia terminale che la immobilizza ad una sedia.
Una donna dal carattere forte, e dalle abitudini disinvolte che suscitano un certo scalpore e una certa disapprovazione da parte di Maud, al contrario della prima sorretta da una profonda fede cristiana che la coinvolge in momenti di preghiera e in auto-afflizioni costanti che potrebbero sembrare vere e proprie crisi mistiche.
Quando Maud si convince che la sua paziente ha bisogno di curare ancor prima l'anima del corpo, l'infermiera la coinvolge nelle sue preghiere aperte col suo dio, e la sua paziente le fa intendere di stare al gioco.
Accortasi dell'inganno, Maud reagirà in modo clamoroso, al punto da farsi licenziare, fino ad arrivare ad escogitare un sistema per raggiungere ugualmente la sua ex paziente per salvarle definitivamente l'anima corrotta da vizio e eresia.

Lungo un excursus via via sempre più incalzante, verremo messi a conoscenza della vera storia dell'infermiera Maud, e di come fu allontanata dalla struttura ospedaliera presso la quale prestava servizio.
Più che un horror vero e proprio, Saint Maud è un dramma a tinte nerissime che indaga con stile incalzante e una efficace lugubre ambientazione costiera, sulle psicosi che un tragico incidente ha generato nella responsabile, trasformandola in un essere inquieto quanto fragile, dominato da una follia espiativa che la rende alla stregua di un animale ferito e debole che si difende tuttavia con tutte le sue forze, prima di scegliere il sacrificio per una plateale redenzione che il mondo recepisce come ben altra azione estrema.
Saint Maud mette in evidenza il talento, o quantomeno lo stile efficace di una nuova cineasta che risponde al nome di Rose Glass, e che converrà tenere ben d'occhio nel futuro.
Più che la storia in sé, è l'atmosfera torva e inquietante che rende teso e vincente, oltre che estremamente riuscito, questo horror adulto e raffinato che costituisce il fulminante esordio registico della Glass.
Le protagoniste di questa fosca vicenda sono due bravissime interpreti: la gallese Morfydd Clark, attiva anche in tv e serials, e la grande Jennifer Ehle, qui più che mai una nuova Meryl Streep tra fascino e bravura.

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