Regia di Mario Pinzauti vedi scheda film
L’ispettore Clouzot arriva a Roma per indagare sulla misteriosa scomparsa di uno scienziato. Il bandito Borsalino fa eliminare l’investigatore, ma la sua auto finisce nelle mani di due sfasciacarrozze burini e fortunati, che trovano nella macchina i preziosi documenti di Clouzot e, fiutato l’affare, decidono di assumere la sua identità e quella del suo assistente.
Certo, il nome di Mario Pinzauti non è esattamente una garanzia dietro la macchina da presa e d’altronde difficilmente si potrebbe scambiare questo film, sin dal pasticciato titolo, con uno spy movie o un giallo o un thriller ‘di serie A’; basta una rapida occhiata per accorgersi infatti che si tratta di una rivisitazione di tutti questi generi, uniti a qualche spinta in direzione sexy/pecoreccio, in chiave comica, di parodia low budget. Da questo punto di vista il lavoro è sicuramente godibile, con tutti i forti limiti artistici e di contenuti che ne derivano; Clouzot & C. contro Borsalino & C. è l’ultima delle 6 regie in 7 anni per il mestierante Pinzauti e arriva quando ormai il cinema di genere è in chiaro declino, ma non per questo ha meno idee buffe e arrangiate alla meglio (difetto e forza principale per questo tipo di pellicole) da proporre. Scritto dal regista insieme a Pietro Quincy (pseudonimo? Pare sia la sua unica comparsata nel mondo della settima arte), da un soggetto di quest’ultimo, il film scorre senza intoppi fra gag grossolane e clichè vari, sfoggiando un cast composto da seconde e terze linee del cinema nostrano, che all’epoca significava comunque volti simpatici e di piacevole resa sullo schermo. Fra gli interpreti: Roberto Dell’Acqua, Stelio Candelli, Nello Pazzafini, Alicia Leoni e Richard Harrison. 2,5/10.
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