Regia di Marco Ferreri vedi scheda film
Un film che lo stesso regista Marco Ferreri ha definito “fisiologico”. “La grande abbuffata” è uno sfogo, un grido antisociale, una critica al consumismo esasperato che vede protagonisti 4 grandi attori (Tognazzi, Mastroianni, Piccoli e Noiret) nel ruolo di altrettanti benestanti archetipi di una società annoiata e rassegnata. Lo chef, il giudice, il produttore e il pilota decidono di lasciarsi morire, assecondando letalmente i piaceri della carne e dello stomaco, contornandosi di specialità luculliane e consenzienti partner d’abbuffata (anche sessuale). Il tutto con una confezione di rara stringatezza, una fotografia quasi viscontiana, una prova recitativa ispirata, un surrealismo ispirato degno di Pasolini. Un film straordinario, che tramuta il grottesco in realtà, che viaggia imperterrito sul confine sottilissimo che separa follia e saviezza. Interessante il fatto che il film sia considerato da bollino rosso a tutti gli effetti, nonostante non ci siano violenza, né sesso esplicito, talmente estremi sono le tematiche e gli ideali trattati.
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