Regia di Marco Ferreri vedi scheda film
film quattro mura di disincantato orgasmico splendore, la degenerazione arricchimento umano rappresentato attraverso le più naturali pulsioni, terra di sodoma 120 giorni alla de sade , pasolini, bunuel che se la ride di gran gusto, mai eccessivo nè ahimè,oltraggioso , ma fa lo stesso; vedere tognazzi che smorfieggia marlon brando è un trionfo di piacere, molto più di bocche grondanti lascivia o amplessi in salsa tartara su divani di velluto. Tutto è nei protagonisti, nel loro prenderci gusto per lo sguazzare quotidiano nella terra che a torto è definita quella del peccato, ammiccando ciò che non è lecito vedere per non recare sgarbo a sua maestà pudore. Lambiccarsi ostinatamente per una soluzione che non esiste se non nella propria maniacale marcata solitudine. Fuori il mondo rimane identico a se stesso, dormiente sotto un inestricabile velo di maya e allora Tanto vale rimanere rifugiati lì, accogliente microcosmo malato di umana natura.
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In effetti il film è proprio così. Direi che l'ha "centrato" in pieno. Della serie uno che ha "capito" il film e Ferreri.
Forse è meglio che si dia agli "orgasmi in salsa tartara su divani di velluto".
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