Quattro amici di diversa estrazione sociale, ma uniti dal comune amore per la buona tavola, si ritrovano nella fatiscente villa con giardino di uno di loro per trascorrere un intero weekend mangiando e bevendo. Tre prostitute fatte venire per ravvivare la maratona gastronimica ben presto si stancano dell'indifferenza erotica degli anfitrioni, tutti presi dalle pietanze, e se ne vanno.
Note
Il capolavoro di Ferreri e il suo più grande successo commerciale. Una metafora impietosa sul consumismo della società del benessere inesorabilmente votata all'autodistruzione. Dopo Bunuel, prima di Pasolini, in ogni caso un "cult".
Laido, in certi passaggi rivoltante, ma sublime nel descrivere la disperazione del benessere materiale, che non riesce a creare quello mentale (anzi...). Ferreri, e gli attori, da urlo. Voto: 8,5 (otto e mezzo).
La grande abbuffata geniale apologo di Marco Ferreri, sesso, cibo ingurgitato fino allo sfinimento e morte fuori Parigi, metaforico, ma gran cinema di lusso.
Un capolavoro simile ora nessuno sarebbe in grado di reinterpretare. Ferreri l' antropologo e i 4 mostri di bravura potevano solo creare questo gioiellino che come leggo molti non hanno apprezzato ma soprattutto non hanno colto il messaggio che il film voleva trasmettere già negli anni 70.
Voto 9
Capolavoro assoluto di Ferreri.Quattro grandi attori(Mastroianni e Tognazzi al massimo)ed un pessimismo di fondo sulla società consumistica già all'epoca imperante
Capolavoro grottesco sul delirio umano e sul consumismo subdolo. Brillanti tutti gli attori tra cui spicca un Mastroianni veramente spettacolare. Strepitosa la morte di Tognazzi. UN CULT.
Meglio darsi da fare, prima di finirci dentro. Si impossessa dello spettatore, lo disgusta ma lo coinvolge, lo mangia e poi mangia sè stesso. Bellissimo specchio del nostro costume.
Morire per delle idee, sì, ma di morte lenta cantavano Brassens e De André. Ferreri, compagno di anarchismo, cultore dello sberleffo disperato, iconoclasta del luogo comune e di tutte le (im)possibili forme di felicità che l’uomo inventa per sé, amplia il concetto, lo dilata ma anche lo rivolta. Si può morire quando le idee non bastano più, quando… leggi tutto
Quattro uomini,decidono di suicidarsi,in un modo molto singolare,cioè chiudendosi in un'antica casa vicino Parigi,e mangiando ad oltranza fino a morire.
Ugo, grande chef,in perenne contrasto con la moglie,Michel, produttore televisivo in crisi esistenziale,Marcello, pilota dell'aereitalia,erotomane impenitente ma insoddisfatto e poi Il quarto ed ultimo… leggi tutto
Qualche giorno fa ero col mio amico nel negozio di noleggio e cercavamo un film comico, uno di quei film diciamo che ti fanno diverti senza pensieri tipo dove ci sta gente che tromba pirita rutta e cose cosi, allora siccome gia i film di fantozzi e di cristian de sica li conoscevamo tutti abbiamo preso sto film, la grande abboffata, che abbiamo chiesto di che parlava e il commesso ci a detto che… leggi tutto
Quattro amici si trovano dentro una grande villa con il proposito di abbuffarsi di cibo e sesso fino a morire, uno dopo l’altro. Film iconico di Marco Ferreri, che uscì nel 1973 per suscitare, ai tempi, polemiche e scandalo piuttosto comprensibili, visto le scene forti e “fisiologiche” che regala. Si dice che, verosimilmente, lo spunto originale nasca dalle cene…
Dopo settimane di dominio è forse arrivato il momento di uno sconvolgimento decisivo nella classifica del box office. Wonka di Paul King, prequel di La fabbrica di cioccolato, arriva in 582 sale accompagnato da…
Pellicola del 1973 diretta da Marco Ferreri e interpretata da Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Michel Piccoli e Philipp Noiret. Dopo un iniziale scandalo provocato durante la sua prima visione al festival di Cannes, il film ottenne un discreto successo nelle sale italiane, anche se però venne distribuito in una versione tagliata di ben 6 minuti.
In questa pellicola Ferreri tocca,…
La grande abbuffata Francia/Italia 1973 la trama:Quattro uomini, stanchi e delusi dalla vita che conducono annoiati e totalmente sfatti mentalmente e fisicamente, prendono tutti insieme la decisione di suicidarsi in compagnia di giovani prostitute ed una maestra, rinchiudendosi in una villa fuori Parigi, per mangiare fino allo sfinimento e quindi morire. La recensione: Il film maledetto con…
Grottesco oltre l'eccesso, La grande abbuffata è una satira sociale costruita su simbolismi raffinati e nascosti e una messinscena iperrealistica; il regista Marco Ferreri confeziona un'opera visivamente elegante, con una regia che gioca molto con la spazialità delle scenografie e i corpi attoriali, per poi destrutturare l'idillio alto borghese con lo squallore degli istinti…
Les choses se passerènt ainsi. All’epoca della pubblicazione delle prime due serie (1879 e 1882) di ricordi entomologici di Jean-Henri Fabre (1823-1915), recentemente riedite da Adelphi in un unico…
A un passo dal capolavoro, il film di Marco Ferreri si barcamena tra barocco, surrealismo e iperrealismo, coi suoi codici esistenziali volti a scarnificare le paranoie borghesi e con la sua amara, grottesca critica sul consumismo bulimico. Fatidica, quasi catartica, la figura femminile, pronta a ricondurre nell’oblio dei sensi quei corpi oramai fagocitati dai doveri e dai grigiori…
La recensione numero 500 non poteva che essere dedicata obbligatoriamente ad un capolavoro assoluto della storia del cinema come la Grande Abbuffata di Marco Ferreri (1973), il più grande successo commerciale del regista, complice anche il grande scandalo sollevato tramite la vetrina internazionale del Festival di Cannes, con tanto di indignazione della critica e la reazione schifata di…
Rivisto dopo parecchi anni di distanza, "La grande abbuffata" non mi ha più lasciato quel senso di nausea ma piuttosto la vaga sensazione di un eccesso fine a se stesso, il paradosso estremo e controverso di un film destinato inevitabilmente ad essere amato o disprezzato senza riserve (come avvenne alla sua presentazione, a dire il vero negli impegnati anni '70 dove sembrò…
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Commenti (23) vedi tutti
Quattro altoborghesi celebrano la decadenza della loro classe ingozzandosi di cibo fino a morire.
commento di GiorgioBluLaido, in certi passaggi rivoltante, ma sublime nel descrivere la disperazione del benessere materiale, che non riesce a creare quello mentale (anzi...). Ferreri, e gli attori, da urlo. Voto: 8,5 (otto e mezzo).
commento di Roberto MorottiDisgustoso, imperdibile capolavoro.
commento di albiclaLa grande abbuffata geniale apologo di Marco Ferreri, sesso, cibo ingurgitato fino allo sfinimento e morte fuori Parigi, metaforico, ma gran cinema di lusso.
leggi la recensione completa di claudio1959Onestamente l'ho trovato patetico. Non mi è piaciuto.
commento di ENRICO2Un capolavoro simile ora nessuno sarebbe in grado di reinterpretare. Ferreri l' antropologo e i 4 mostri di bravura potevano solo creare questo gioiellino che come leggo molti non hanno apprezzato ma soprattutto non hanno colto il messaggio che il film voleva trasmettere già negli anni 70. Voto 9
commento di PepsinaConcordo con la Recensione di MarioC. Una bella parabola... 'cul-in-aria'.... Purtroppo però il film è, per me, davvero noioso.
commento di BradyUno dei film più interessanti e geniali di Ferreri.
leggi la recensione completa di Carlo Cerutiorribilmente mutilato da 129' a 123' per le sale italiane e ora ridotto ulteriormente a 112'per il dvd italiano.
commento di daimyo75Capolavorone folle e eccessivo.
commento di FiestaFilm "cult" trasgressivo e sopravvalutato
leggi la recensione completa di Furetto60Pietra miliare.
leggi la recensione completa di giansnow89Cattivo come una medicina, fa però tanto bene alla mente e all'anima. Andrebbe prescritto a tanti. Per me un capolaloro.
commento di paoscadisgustoso noioso inutile
commento di Andrea VincentiCapolavoro assoluto di Ferreri.Quattro grandi attori(Mastroianni e Tognazzi al massimo)ed un pessimismo di fondo sulla società consumistica già all'epoca imperante
commento di antonio de curtisCapolavoro grottesco sul delirio umano e sul consumismo subdolo. Brillanti tutti gli attori tra cui spicca un Mastroianni veramente spettacolare. Strepitosa la morte di Tognazzi. UN CULT.
commento di IGLIMeglio darsi da fare, prima di finirci dentro. Si impossessa dello spettatore, lo disgusta ma lo coinvolge, lo mangia e poi mangia sè stesso. Bellissimo specchio del nostro costume.
commento di PitterUna pellicola metaforica che entra con onore nell'Olimpo dei migliori film mai girati. www.lanoifilm.com
commento di MondoMarcioIronica metafora della società. Un sistema che vuole tutto ma alla fine crolla…come quelli che hanno voluto ingozzarsi di tutto ma alla fine muoiono.
commento di CarrelsDebordante, vorace, sarcastico, quasi onirico. 9
commento di kotrabuno dei migliori film di Ferreri
commento di bocchanfreddo e senza speranze. ma non così rivoltante come si crede…ad ogni modo, un bel film
commento di antimes