Regia di Matteo Garrone vedi scheda film
Pinocchio raccontato agli adulti con gli occhi dei bambini.
Il toscano innanzitutto, il pugliese, il calabrese, il romano, un po' di francese non guasta mai e tanto tanto napoletano, il Pinocchio di Garrone è un film trasversale che incanta gli adulti e ammonisce i bambini, un ribaltamento natalizio provocatorio nello stile del regista David di Donatello 2018. Le disavventure dell'Italiano più conosciuto al Mondo, curate come non mai prima d'ora al Cinema, con una attenzione ai dettagli e al racconto originale, rischiano, ad una prima visione, di mettere in secondo piano il pathos a cui l'originale e opere successive, ci avevano abituato. Il regista romano fotografa, come in una istantanea temporale, la Storia del discolo di Collodi e la racconta con poca enfasi emotiva ma tantissima qualità artistica.
Geppetto, vero protagonista della vicenda, non poteva che essere Benigni (magistrale!), Il Gatto e la Volpe sono loro, Papaleo e Ceccherini più che Franco e Ciccio e così tutti gli attori che sono presenti nel film, fino a Teco Celio, che sotto la maschera del magistrato Gorilla, regala un momento di realismo magico dal sapore felliniano. A pensarci bene, questo mi evoca il film Pinocchio di Matteo Garrone, le atmosfere e i personaggi del grande Maestro di Rimini, come atto d'Amore nel centenario della nascita. La Lumaca Maria Pia Timo scivola e fa scivolare la fantasia, il Tonno Maurizio Lombardi salvato e salvatore nella pancia del mostro, Mangiafuoco Gigi Proietti cinico e commovente proprio come lo volevamo, una carrellata infinita di personaggi straordinari e straordinariamente espressivi e al tempo stesso espressione del pensiero italico e del genio di Lorenzini.
E il protagonista Pinocchio Federico Ielapi? Bravissimo, certo un po' bloccato dal trucco pesante ma funzionale al progetto del regista (suppongo!), per il quale le emozioni sono da affidare a tutti gli altri personaggi del racconto, Pinocchio rimane un pezzo di legno animato, sono i luoghi e tutte le figure cupe e solari che incontra a cambiare il suo status e su di loro Matteo Garrone, con il lavoro magnifico di Massimo Cantini Parrini e Dimitri Capuani, concentra gli sforzi con risultati di eccellenza. La fotografia di Nicolaij Bruel, da Dogman a Pinocchio senza ostacoli, completa l'opera, con toni pittorici che fanno venire alla mente le prime pubblicazioni illustrate dell'ìnfanzia e finite, chissà?, anche nelle mani del regista classe 1968. Amarcord Pinocchio!
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