Regia di Armando Iannucci vedi scheda film
La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita.
Puoi essere perseguitato dalla sfortuna e ritrovarti improvvisamente al cospetto della grande occasione, così come vivere in un idillio ed essere risvegliato da un evento che resetta radicalmente ogni certezza.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi prevale uno schema meno manicheo, all’insegna di reiterate sfide che stravolgono gli equilibri e rimescolano le convinzioni, richiedendo un perpetuo adattamento alle condizioni del momento.
In ogni caso, non bisogna mai perdere la speranza.
Fin da bambino, David Copperfield (Jairaj Varsani) è chiamato ad affrontare delle avversità. Così, quando sua madre sposa l’inflessibile Murdstone (Darren Boyd), viene impachettato e spedito a Londra per lavorare in fabbrica, trovando un minimo, per quanto strampalato, supporto nello sfaccendato Micawber (Peter Capaldi).
Una volta cresciuto, David (Dev Patel) cerca di prendere in mano le redini del suo destino e si trasferisce da sua zia Betsey (Tilda Swinton), dove conosce l’eccentrico Mr. Dick (Hugh Laurie). Grazie a loro, potrà riprendere gli studi, fare nuove conoscenze e innamorarsi di Dora Spenlow (Morfydd Clark).
Nonostante un orizzonte rasserenato, dovrà affrontare ulteriori insidie, tra cui quelle innescate dal vendicativo Uriah Heep (Ben Whishaw).
Tratto da un romanzo, con spunti autobiografici, di Charles Dickens, La vita straordinaria di David Copperfield è una riduzione che sfoggia l’energia di un fiume in piena, caratterizzato da Armando Iannucci (The death of Stalin, In the loop) con competenza storiografica e una dirompente personalità, senza temere confronti e nemmeno i giudizi.
Dunque, lo sfondo ostile è attraversato da avvenimenti e personaggi che donano sfumature variopinte, forzando i toni e alternandoli senza sosta dall’inizio alla fine, in un indomito saliscendi, tra svolte promettenti e ricadute spiacevoli, ondeggiante tra l’esuberante e lo stucchevole.
Una caleidoscopica raccolta di esperienze e vicissitudini che non manca di incantare, ad esempio tramite raccordi acrobatici, con sprazzi di british humour, declinato in chiave eccentrica, ma a forte rischio saturazione.
Più in generale, il dosaggio abbonda nei singoli ingredienti, la spaziatura diventa (e rimane) costipata, le porzioni sono eccedenti e anche gli interpreti amplificano ogni stato, tra occhi sgranati e smorfie plateali, che riflettono le attitudini recitative da cavalli di razza quali sono Tilda Swinton, Hugh Laurie e Peter Capaldi, mentre Dev Patel va anche oltre (vedi Lion – La strada verso casa).
Alla fine, La vita straordinaria di David Copperfield è un piacevole esercizio di stile dai lampanti lineamenti identificativi. Un film che non può in alcun modo lasciare indifferenti, con una moltitudine di passaggi fondamentali e diffusi salti da una dinamica alla successiva, in una processione di gran carriera ricolma di impulsi, una miscela vivace e sballottata, illustrativa e inventiva, con un quadro di personaggi disfunzionali à la Wes Anderson.
Dinoccolato.
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