Regia di Eva Riley vedi scheda film
Festa del cinema di Roma 2019 - Alice nella città.
Al cospetto di un bivio tra due strade che non consentono di compiere una successiva inversione di marcia, è necessario riflettere attentamente su tutte le implicazioni del caso.
Si tratta di un momento delicato che, quando riguarda un adolescente, contempla ancora più incognite, come un carattere in formazione, l'aspirazione ad affermarsi, a ricevere quelle attenzioni coltivate fin lì solo nei sogni.
Leigh (Frankie Box) è una ragazza di quindici anni, una giovane ginnasta con problemi relazionali e nessun supporto familiare a cui affidarsi, tanto che Gemma (Sharlene Whyte), la sua allenatrice, è l'unico punto di riferimento a sua disposizione.
La sua vita, ancora tutta da indirizzare, verrà improvvisamente sconvolta dall'arrivo di Joe (Alfie Deegan), il suo fratellastro di cui non aveva mai nemmeno sentito accennare.
Quest'irruzione le farà conoscere emozioni sincere e travolgenti, che la costringeranno a prendere decisioni determinanti nel suo processo di crescita.
Con Perfect 10, la regista britannica Eva Riley impasta molteplici elementi caratterizzanti un'adolescenza problematica. Dunque, la famiglia non è un nido accogliente, la protagonista è spaesata e insoddisfatta, di amiche nemmeno l'ombra, mentre la parola amore non compare ancora nel suo vocabolario. Poi c'è lo sport, quella valvola di sfogo che potrebbe aprire un varco nell'orizzonte, ma, nelle condizioni disagiate di Leigh, le troppe mancanze croniche influenzano anche quel poco che potrebbe funzionare.
A questo riquadro, si aggiunge - calato di punto in bianco - l'elemento scatenante, rappresentato dal fratellastro, un grimaldello che riversa annotazioni audaci e spinose, contenute nei limiti che evitino scandali ingestibili.
Una mappatura complessivamente normata, alla quale si aggiunge una messa in scena senza acuti, ravvivata dall'energia della giovane Frankie Box, senza trascurare alcune scorribande che rallentano la narrazione con degli squarci di luce, segmenti utili per trasmettere il sapore della scoperta, ancora meglio se reciproca.
Nel complesso, Perfect 10 produce un risultato ondivago, tra scosse improvvise e soluzioni sbrigative, comunque sia sufficiente per mettere a fuoco gli istinti di un'adolescente alla scoperta di se stessa.
Coinvolgente e caparbio, un po' troppo acerbo per salire in cattedra (e restarci).
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