Regia di Gianni Amelio vedi scheda film
Fantasioso, ben recitato, ma non convince in pieno
Un vorrei ma non posso, una biografia che potremmo definire fantasiosa, che parte dell'assunto della grande colpa per costruire un racconto intimo del personaggio. Tutto è giocato sul filo delle emozioni, delle reazioni (anche isteriche), del rapporto difficile con il figlio, delle amanti. La vicenda politica è quasi assente, emerge solo nella lettera recapitata da un giovane che forse recita il ruolo più profondo del film. Favino interpreta alla perfezione tutti i tic posturali di Craxi, quasi ossessivamente, a volte diventa macchiettistico. Interessate la parte dei sogni e degli incubi di Craxi, ma anche qui sempre col marchio della sconfitta. Da un film del genere ci saremmo aspettati ben di più che non cavalcare, seppure con una certa capacità, la disfatta e la solitudine ultima di uno dei protagonisti della nostra politica recente.
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