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The Punisher: Dirty Laundry

Regia di Phil Joanou vedi scheda film

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Marco Poggi

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La recensione su The Punisher: Dirty Laundry

di Marco Poggi
7 stelle

Thomas Jane, il Punisher del film del 2004, riprende il ruolo di Frank Castle e fa centro, peccato che non sia un film, ma solo un cortometraggio. Accanto a lu c'è Ron Perlmani, l'ex-Hellboy di Guillermo del Toro, nei panni di un negoziante ubriacone e costretto sulla sedia a rotelle.

Cortometraggio dedicato a "The Punisher" il  reduce di guerra della Marvel Comics diventato un vigilante ammazza-criminali che, di solito, indossa una maglietta nera con un minaccioso teschio bianco, ambientato in un quartiere dove il nostro si reca in una lavanderia per pulire i suoi panni sporchi. Thomas Jane, il Punisher della non certo eccelsa pellicola del 2004 diretta da Jonathan Hensleigh,, riprende il ruolo di Frank Castle e fa centro, andandoci forte con lo splatter, gli arti spezzati e le bottiglie di whisky spaccate sulla testa del capo di una banda di balordi che maltrattano delle vittime indifese e pestate a sangue. Decisamente più riuscito del film di Jonathan Hensleigh, è un magro contentino per Thomas Jane, che si sarebbe davvero meritato un nuovo film sul personaggio di Gerry Conway e John Romita Sr, se non ci fossero stati disguidi e ritardi che gli hanno fatto mollare tutto, visto che non si approdava a niente. Accanto a lui, appare Ron Perlman (si, proprio l'Hellboy dei due film di Guillermo del Toro), che qui si limita a fare il negozionante brontolone, ubriacone e costretto sulla sedia a rotelle  Peccato davvero che questa non sia una scena di un lungometraggio su The Punisher, certo, adesso abbiamo la serie Netflix, ma Tom Jane era un'altra cosa.  

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