Regia di Pietro Marcello vedi scheda film
Dal regista di quel piccolo capolavoro che è stato "Bella e perduta" sinceramente mi sarei aspettato un guizzo in più. Non che il suo "Martin Eden" non sia un buon film, ma non convince del tutto la trasposizione partenopea, che fa somigliare il protagonista ad un Erri de Luca giovane che passa da esperienze operaie e contadine al successo come scrittore affermato. Scorrono nel film le vicende di un povero pescatore che, venuto a contatto con la borghesia per aver salvato da un pestaggio un giovane rampollo, si innamora non solo della sorella di lui ma anche di quel mondo fino ad allora sconosciuto, in cui cerca (non senza difficoltà) di introdursi con uno studio matto e disperatissimo fino a diventare uno scrittore affermato. Ma le distanze di classe e di abitudini sociali saranno difficili da abbattere pur dopo la lettura di centinaia di libri, ed il tardivo successo sembrerà più una beffa del destino che vera gloria. Ottima comunque la prova di uno spiritato Martinelli, nonche' dell'affascinante Jessica Cressy nella parte dell'agognata amante borghese ed istruita.
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