La recensione su L'hotel degli amori smarriti

L'hotel degli amori smarriti (2019): locandina

L'hotel degli amori smarriti (2019): Camille Cottin

L'hotel degli amori smarriti (2019): Chiara Mastroianni, Vincent Lacoste

L'hotel degli amori smarriti (2019): Camille Cottin, Benjamin Biolay, Vincent Lacoste

L'hotel degli amori smarriti Francia 2019 la trama:Dopo vent’anni di matrimonio Richard Warrimer scopre che sua moglie Maria Mortemart lo tradisce con il giovane Asdrubal. Lei decide di abbandonare il tetto coniugale e si trasferisce nell’hotel di fronte, dal quale potrà vedere il suo appartamento. Prenderà alloggio nella camera 212 e qui riceverà la visita degli uomini del suo passato,con i quali rivivrà tanti bei dolci ricordi, di uomini perduti e ritrovati, in una notte magica ed onirica che sarà lo spartiacque della sua vita. La recensione: Christophe Honoré bizzarro regista francese dirige una commedia sentimentale originale in salsa agrodolce, che si regge interamente sulle spalle della deliziosa protagonista Maria interpretata in modo brillante da Chiara Mastroianni, primo premio al festival del cinema internazionale di Cannes 2020, nella sezione “Un certain regard”. Realtà e finzione si fondono armoniosamente in questa commedia elegante, sottolineata da una canzone di Charles Aznavour, che impreziosisce il film e gli dà un buon ritmo. Richard il marito tradito è interpretato  da Benjamin Biolay, nella vita vero ex marito di Chiara Mastroianni. Il film non è la solita commedia francese abituale, non affonda nella tradizione francese, ma è una pellicola ironica ed intelligente, particolarissima e bisogna seguirla, mettendo in gioco la propria voglia di lasciarsi trascinare da una costruzione di pura fantasia, assolutamente irreale, ma con situazioni parossistiche e frutto del genio creativo del regista. L’amore è tutto una contraddizione, perché frutto della memoria storica, di un passato che diventa presente, per lanciarsi nel futuro e dopo giri immensi tornare attuale. La protagonista Maria non ha dubbi e rimpianti ha uno spirito libertino, ma sincero, perché essere infedele per lei, non vuole dire non amare più il partner, ma cedere ai piaceri della carne, in modo meccanico, praticamente il sesso senza amore, pura attrazione fisica e non mentale. I momenti magici del suo “Bel matrimonio” di Romheriana memoria sono passati, goduti, ma andati via, quello che rimane e l’affetto ed il volersi bene, quindi bisogna rimuovere ed andare avanti nella relazione, con la consapevolezza, che nulla sarà mai più come prima, ma tutto sarà vissuto in una dimensione diversa, più matura e resistente al tempo, la pace dopo la tempesta in rapida sintesi. Mi sono molto piaciuti Vincent Lacoste nella parte di Richard giovane, la straordinaria Camille Cottin, nella parte di Irene innamorata di Richard e la magnifica donna, lei si il sogno della mia giovinezza Carole Bouquet, che ho rivisto volentieri, nella parte di Irene a 60 anni, lei che fu l’icona del maestro Luis Buñuel in uno dei suoi film più belli “Quell’oscuro oggetto del desiderio” del 1977. Voto al film 8 per la sua originalità nello sperimentare uno stile nuovo ed unico - protagonisti ed interpreti Chiara Mastroianni: Maria Mortemart Vincent Lacoste: Richard Warrimer (20 anni) Camille Cottin: Irène Haffner (40 anni) Benjamin Biolay: Richard Warrimer (50 anni) Carole Bouquet: Irène Haffner (60 anni) Stéphane Roger: La volontà Harrison Arevalo: Asdrubal Marie-Christine Adam: madre di Maria