Regia di Tom O'Dell vedi scheda film
Documentario sull'importanza che i Beatles hanno rivestito non soltanto dal punto di vista musicale, ma anche sul piano sociale, culturale, politico e del costume.
Che i Beatles abbiano innovato, sperimentato e rivoluzionato il mondo della musica pop e rock è un dato di fatto ormai assodato; ma che abbiano rivestito identica, cioè fondamentale, importanza anche dal punto di vista culturale e politico non è certo altrettanto scontato. E invece questo bel documentario firmato da Tom O’Dell – già autore di interessanti lavori su Prince, Bob Dylan, Brian Wilson e anche Paul McCartney – ripercorre la parabola del quartetto di Liverpool evidenziando gli snodi che hanno principalmente lasciato il segno nella Storia: primo gruppo musicale a ricevere il titolo di MBE, prime rockstar a esibirsi per la Regina, perennemente in prima pagina sui quotidiani – e non solo inglesi, protagonisti di interviste spericolate, e al contempo diffusissime, su temi come la guerra in Vietnam o l’assunzione di droghe, a pensarci bene i Beatles sono effettivamente stati presi molto, molto sul serio dai loro contemporanei. La loro avanguardia non è stata solo musicale, ma ha spaziato anche in campi come l’estetica e la moda (i baffetti di Paul, gli occhialini tondi di John), la grafica (il design di Sgt. Pepper’s), la tecnologia (lo sviluppo di nuovi trucchi in studio di registrazione, poi adottati da molti altri artisti) e la comunicazione (il bed-in di John & Yoko). Tutto questo viene ricordato e raccontato in una serie di interviste appositamente realizzate con chi, in quegli anni, era al fianco dei Fab 4 come collaboratore o amico: Tony Bramwell, Bill Harry, John Dunbar e altri ancora, con la partecipazione del giornalista Chris Ingham, superesperto beatlesiano, e l’utilizzo di parecchio materiale d’archivio con protagonisti Paul, John, George e Ringo. Lavoro ben fatto, attendibile e decisamente utile. 6,5/10.
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