Regia di Alexandre Aja vedi scheda film
Non bastava l'uragano dalla forza incontrollata a rendere difficile il compito di una ambiziosa studentessa nuotatrice con velleità agonistiche, di recuperare il padre, di cui lei e la sorella hanno completamente perso le tracce da ore. Convinta di trovarlo nella vecchia casa di famiglia che l'uomo, controvoglia, si deve apprestare a vendere per affrontare dignitosamente le spese di un doloroso divorzio dalla moglie, la ragazza riesce effettivamente a trovarlo, scoprendolo ferito ed intrappolato in un cunicolo sotterraneo della magione, mentre l'acqua della pioggia incessante sta per allagare tutto il circondario.
Peccato che, oltre a queste oggettive difficoltà, e come spiegazione della brutta ferita che il padre della ragazza riporta su una spalla, la tenace ragazza dovrà pure affrontare un pericolo forse ancora più micidiale: la presenza di alcuni alligatori giganti che, approfittando della devastazione delle acque appena tracimate, hanno invaso quei territori allagati attorno alla casa di famiglia, facendo strage di tutto ciò che risulta vivente possa trovarglisi di fronte.
Padre e figlia saranno sottoposti ad una duplice, complessa e pericolosissima missione volta a portarli in salvo (assieme ai due anche il simpatico ed perspicace cagnetto di famiglia) da una situazione apparentemente senza uscita.
Il ritorno dell'ex enfant prodige dell'horror Alexandre Aja, divenuto noto venticinquenne con il teso e ben impostato horror psicologico Alta Tensione, conferma da un lato la volontà ormai ultra quindicennale del cineasta di restare a lavorare in territori oltreoceano, e dall'altro l'abilità di Aja nel sapersi giostrare sui territori della tensione e del concitato intrattenimento.
Il film a suo modo funziona anche, afflosciato solo, e pesantemente, dalla inevitabile necessità impellente propria della mentalità americana, di perdersi in sentimentalismi e dialoghi insensati che spingono i protagonisti a sfoderare atteggiamenti patriottistici completamente fuori luogo, anche e soprattutto in presenza di situazioni altamente a rischio, se non proprio al limite dell'avveniristico.
Ma l'idea di inserire questi perfidi esseri "striscianti" (crawl si riferisce all'incedere vorticoso dei pericolosi rettili) può starci, come base per un B-movie che, con dialoghi più accorti, avrebbe potuto diventare un cult, anche grazie alle valide scenografie tutte costruite ad arte, ma efficaci anche se un pò "finte".
A conti fatti per Aja, dopo il bizzarro e (per me) deludente (ma da alcuni assai lodato) Horns, il percorso verso una strada di autorialità sembra ormai perduto per sempre: ha scelto la strada commerciale, buon per lui e, probabilmente, per le sue finanze.
I due protagonisti, la bella Kaya Scodelario e il tenace Barry Pepper, appaiono come due scelte opportune e compiute con il giusto criterio.
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