Regia di Stéphane Demoustier vedi scheda film
Film fallace già a partire dal titolo...
Un'adolescente (e ci vuole coraggio a mettere una tale faccia da schiaffi in locandina) viene indagata per l'omicidio di una sua amica e coetanea e per questo messa sotto braccialetto elettronico nonché agli arresti domiciliari.
Il film consiste in una sfilza di scene di udienze che hanno luogo in quello che tutto sembra tranne che un tribunale. Udienze che si svolgono, poi, in un clima di totale piattezza, eccezion fatta per il pubblico ministero che è l'unica che non abbia l'espressione smorta ma che dall'inizio si dimostra petulante e fastidiosa. Riguardo la storia, è molto poco credibile che una ragazza minorenne perlopiù di origine magrebina si comporti cotanta promiscuità e che parli dei suoi "trascorsi" con una così sfacciata indifferenza. È ancora meno credibile che il padre in tutto questo sembri cadere dal cielo e non accenni a una benché minima reazione.
L'approccio, diciamo, "alla francese" credo non sia per nulla adatto al legal, ad ogni modo questo film, che fin da subito tenta di spacciare situazioni e comportamenti anomali come fossero la regola, riesce a far sembrare i programmi para-giudiziari del pomeriggio più credibili, oltre che più avvincenti. Ho interrotto la visione per ovvie ragioni. È meglio spendere il proprio tempo guardando un qualsiasi legal thriller americano che senz'altro è cento volte meglio di questa robaccia.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta