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Tavole separate

Regia di Delbert Mann vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Tavole separate

di zombi
8 stelle

all'hotel beauregard la clientela è affezionatissima e praticamente sempre la stessa. anche se magari non ci si è troppo simpatici, ci si tollera per una formale e civile quanto  insidiosa educazione. la varia umanità che compone la clientela dell'alberghetto ben tenuto, ma non di certo di lusso, condivide e convive gli stretti spazi pubblici malcelando molto britannicamente il fastidio di certi comportamenti affettivi e mettendo altrettanto molto britannicamente  sul palco degli imputati chiunque venga ritenuto un trasgressore della società. questo succede proprio al maggiore pollock, che grazie ad uno dei giornaletti di paesi recapitati all'hotel, viene scoperto in quello che è il suo vizietto... importunare le donne sole al cinematografo. grazie all'articolo del giornale viene alla luce anche tutta la montagna di bugie che il sedicente maggiore si è costruito addosso. la solerte mrs railton-bell inscena quindi una seduta per deliberare sul futuro dell'infido mentitore e osceno molestatore di donne sole. usando solo interni o ricostruzioni in studio, delbert mann ci fa assistere ad una rappresentazione teatrale con la leggerezza di una buona regia che evita per l'appunto il difetto delle piece adattate per il grande schermo. il piccolo nucleo civilizzato e rappresentante di due delle super potenze mondiali(regno unito e stati uniti d'america)da il peggio di sè capitanato da una torquemada in abito lungo e stola di pelliccia rappresentata dalla desensibilizzata mrs railton-bell. completamente disamorata della stressata e isterica figlia sybil(che lei insiste a chiamare e a trattare come una "bimba"), ben le si addice la parrucca da tribunale per decidere sulla estromissione del maggiore pollock dal microcosmo dell'alberghetto. questa seduta inquisitoria da tè delle cinque, scatena però un risveglio negli altri inquilini e soprattutto nella figlia sybil che aveva trovato nel maggiore un'anima affine, sole e disperata, quanto lo è lei. la portata dei pasticcini si arricchisce dell'arrivo di ann shankland, ex fiamma dello scrittore john malcolm ospite dell'alberghetto dalla fine della guerra, che intrattiene una disimpiegnata relazione con la padrona dello stabile, miss cooper. tavole separate è uno di quei quadretti più antichi che vecchi, di un certo valore certo, che dietro alla buona mano del pittore e ai colori ancora vivi, nasconde tutta una trama di tormenti e disagi che si notano dai dettagli sapientemente appoggiati con la punta sporca di biacca. non è quindi un film di soli attori, ma gli attori sono tra i colori più vividi, a partire dalla stanca e remissiva sybil che vive della vibrante interpretazione di una stupenda deborah kerr e del maggiore pollock di david niven, tenentino da ufficio  in india, entrato nell'esercito per sentirsi di essere qualcuno e incapace di avere rapporti con le donne. ottimi i comprimari come la solida wndy hiller, la granitica gladys cooper, cathleen nesbitt e felix ayler. la coppia lancaster-hayworth glamourizza la trama, annegandola nella disperazione melodrammatica di giovinezza che se ne va e whisky per conbattere un amore contrastato e difficile.

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