Le tavole del titolo sono quelle di una pensioncina inglese dove vivono alcuni clienti abituali. Tra questi c'è John Malcolm, scrittore americano da tempo divorziato che, benché abbia una relazione con la padrona dell'alberghetto, non ha mai dimenticato la prima moglie. Un altro avventore è il timido e inibito Pollock, sedicente ufficiale, innamorato dell'altrettanto timida Sibyl, dominata da una madre invadente e possessiva.
Note
L'origine teatrale del film è sin troppo scoperta, ma il cast è di quelli autenticamente mozzafiato.
Mann si conferma un insostituibile, bravissimo direttore di “talenti”. Peccato che non riesca con analogo vigore ad infondere accenti nuovi e personali anche al racconto, liberandolo dalla teatralità eccessiva della parola che è forse il limite più evidente di una pellicola che si conferma comunque di fortissimo impatto emotivo.
voto 7. Tavole separate, alle quali siedono tante diverse solitudini, accomunate dall'angoscia di (ri)trovare se stessi e comunicare. Film dichiaratamente teatrale, ottimamente recitato.
Immagino che sia stata la recente visione dell’ottimo “Flags of our fathers” a farmi riaffiorare dalla memoria l’ormai da tempo obliato nome di Delbert Mann: intendiamo, non che ci siano punti di contatto oggettivo “nel modo di intendere e di fare cinema” fra la lucida coerenza emozionale di Eastwood e l’onesto (ma a volte un po’ scialbo) artigianato di Mann (straordinario… leggi tutto
La prima impressione che si può avere davanti a Tavole separate,e in generale per quasi tutte le opere di Delbert Mann,è la serena accondiscendenza con cui si ascolta una storia già sentita molte volte ma che non si ha voglia di interrompere,più per non turbare il piacere con cui viene narrata che non per quello che ne traiamo noi.
Questa opera sulla fragilità dei consolidati artifici… leggi tutto
Tavole separate U.S.A. 1958 la trama: In un albergo di una piccola città inglese non menzionata, vive o sarebbe meglio dire sopravvive un piccolo mondo di vinti o delusi dalla vita, tutti sono chiusi nella loro solitudine senza speranza. La recensione: Film di impianto teatrale realizzato con cura dei dettagli da Delbert Mann, bravo a evidenziare tutte le sfumature psicologiche dei…
Vicende, anche molto private, di alcuni ospiti di un hotel di Bournemouth sulla costa meridionale dell'Inghilterra. Film che cerca di grattare via la patina dell'apparenza e dei modi formali, scoprendo un micromondo piuttosto tollerante e meno puritano del previsto. La storia del finto maggiore riporta un po' a Marty di qualche anno prima, dello stesso regista, e non dev'essere un caso.
Risparmio una mia opinione, avendo trovato ottima quella di spopola, da cui dissento leggermente solo per il giudizio, a parer mio un po’ benevolo, forse per un certo effetto nostalgia, che spopola sembra confessare dall’inizio, abbandonandosi a ricordi di altri film del regista, non eccelso, ma… Condivido tutto, anche il giudizio sul regista e il piacere dei ricordi…
È proprio questo…
Evidentemente preso da una pièce teatrale,di Terence Rattigan,per la quasi totale ambientazione nella pensione in cui sono raccolte varie esistenze malinconicamente solitarie,"Tavole separate" guadagnò due Oscar,e svariate nominations:si aggiudicarono le statuette David Niven,nel ruolo di un ospite che millanta un passato di guerra,ma solo per mascherare la sua patologica timidezza,e Wendy…
all'hotel beauregard la clientela è affezionatissima e praticamente sempre la stessa. anche se magari non ci si è troppo simpatici, ci si tollera per una formale e civile quanto insidiosa educazione. la varia umanità che compone la clientela dell'alberghetto ben tenuto, ma non di certo di lusso, condivide e convive gli stretti spazi pubblici malcelando molto britannicamente il fastidio di…
" Sempre inglese,sempre lady,sempre tentata dalla passione." Deborah Jane Kerr-Trimmer nacque a Glasgow da genitori scozzesi.La madre,Kathleen Rose,appassionata di teatro,il padre,capitano Arthur Charles…
Piccoli drammi fra gli ospiti di una pensione inglese: una zitellina succube della madre si innamora di un ex ufficiale, che però si rivela un millantatore; uno scrittore americano viene raggiunto dall’ex moglie, diva di cinema al tramonto, e per lei lascia la padrona della pensione. Il titolo allude alla disposizione della sala mensa, appunto con i tavolini separati anziché…
Un cast notevole , ma il film si vede volentieri solo per questo. Amo i drammoni e non le storie gne gne gne gne. Il grande scandalo, è un poveraccio che si fa passare per quello che non è e che nelle sale buie dei cinema, tocca le donne con un gomitoooooo!!
Non-luogo d'incontro ideale per anime in viaggio, nascondiglio perfetto per fuggiaschi cronici (o occasionali), scenario di traffici oscuri, luogo d'elezione per incontri illeciti. Dall'Overlook al Bates Motel, dal…
Bello, e più delle aspettative. Il film è un preciso studio di caratteri, con personaggi realistici e ben definiti, in una serie di ritratti umani tutt'altro che banali, anzi molto profondi. L'origine teatrale c'è ma non pesa. Bravissimi Niven (invecchiato per la parte) e la Kerr, oltre che a Lancaster e la Hayworth. Soprattutto è uno di quei film che non si limitano a rappresentare la…
La prima impressione che si può avere davanti a Tavole separate,e in generale per quasi tutte le opere di Delbert Mann,è la serena accondiscendenza con cui si ascolta una storia già sentita molte volte ma che non si ha voglia di interrompere,più per non turbare il piacere con cui viene narrata che non per quello che ne traiamo noi.
Questa opera sulla fragilità dei consolidati artifici…
Era inevitabile che prima o poi succedesse (nessuno ha il privilegio dell’immortalità) ma il vuoto rimane ugualmente incolmabile: Anche per Deborah Kerr è arrivata “La fine dell’avventura”, e il firmamento…
Il bacio piu' bello e sexy della storia del cinema:Burt Lancaster e Deborah Kerr in "Da qui all'eternita'"di Fred Zinnemann.
Inizia la carriera nel 1943 in Inghilterra col film di Powell e Pressburger "Duello a…
Immagino che sia stata la recente visione dell’ottimo “Flags of our fathers” a farmi riaffiorare dalla memoria l’ormai da tempo obliato nome di Delbert Mann: intendiamo, non che ci siano punti di contatto…
Immagino che sia stata la recente visione dell’ottimo “Flags of our fathers” a farmi riaffiorare dalla memoria l’ormai da tempo obliato nome di Delbert Mann: intendiamo, non che ci siano punti di contatto oggettivo “nel modo di intendere e di fare cinema” fra la lucida coerenza emozionale di Eastwood e l’onesto (ma a volte un po’ scialbo) artigianato di Mann (straordinario…
Interessante film girato tutto in interni che ci racconta l'esistenza tormentata di alcuni personaggi, ritratto a volte impietoso dell'umanità di sempre. Alcuni personaggi fanno giusto da contorno, ma i principali sono ben delineati e affatto banali. Straordinario David Niven.
Tratto da una commedia di Terence Rattigan uno straordinario film d'attori per niente datato come molti sostengono.Storie di varia umanita' e di solitudine all'interno di una pensione.Rita Hayworth e Burt Lancaster straordinariamente intensi.Memorabile la prova di David Niven che interpreta il ruolo di un ufficiale che finge grande sicurezza per nascondere il suo carattere timido,introverso,fu…
Si effettivamente il film si regge sul cast, la regia è mediocre e segue la pieces, troppo da vicino, riducendo il tutto ad una ripresa filmica tatrale. C'è una cosa non proprio la suo posto, ed la sceneggiatura del personaggio della Kerr.La scenograi e falsa e teatrale.. peccato Lancaster come produttore ha sempre preteso la qualità..
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (3) vedi tutti
Tavole separate il grande cinema classico di Delbert Mann, da scoprire o........riscoprire, il piacere del cinema.
leggi la recensione completa di claudio1959Mann si conferma un insostituibile, bravissimo direttore di “talenti”. Peccato che non riesca con analogo vigore ad infondere accenti nuovi e personali anche al racconto, liberandolo dalla teatralità eccessiva della parola che è forse il limite più evidente di una pellicola che si conferma comunque di fortissimo impatto emotivo.
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792voto 7. Tavole separate, alle quali siedono tante diverse solitudini, accomunate dall'angoscia di (ri)trovare se stessi e comunicare. Film dichiaratamente teatrale, ottimamente recitato.
commento di PP