Regia di Emma Dante vedi scheda film
A stretto giro di posta dopo la visione devastante (per Bellezza) di "Misericordia", ho recuperato pure il film precedente di Emma Dante, ovvero questo "Le Sorelle Macaluso" e, porca miseria, è stato un altro tuffo al cuore, un'altra esperienza magnifica e dolorosa allo stesso tempo. Da oggi, Emma Dante, è una delle mie registe preferite e mi chiedo come mai, visto il livello del Cinema italiano attuale, queste opere non siano premiatissime e molto più famose. La risposta mi sa che la conosciamo tutti, ma resta il rammarico. "Le Sorelle Macaluso" è un racconto famigliare che ha nella prima mezz'ora la forza di un Cinema splendido, vitale, puro, convinto e luminoso, in una Palermo solare e calda, per poi virare in qualcos'altro, qualcosa di più buio, duro, ineluttabile, dove la vita fa il suo ingresso in maniera feroce, scompigliando i sogni e gli amori della giovinezza. Un racconto forte, che cede qualcosa nella seconda parte, ma vermente poco, perché la Dante è bravissima a tenere le redini anche di un racconto che si è fatto diverso. Si crea, o almeno questo è stato per me, una profonda empatia con le sorelle e si soffre e si spera, insieme a loro. Ancora una volta, come successo con "Misericordia", non c'è un momente gratuito, posticcio, tutto è essenziale nei film della Dante e lo dimostra anche il minutaggio, rigorosamente di 90 minuti. Non c'è una parola in più o una di meno, un'inquadratura in più o una di meno, e, come in "Misericordia", c'è anche un uso perfetto della musica italiana, con le canzoni che vanno a sottolineare perfettamente alcune scene del film. Che dire, altro grande, grande film: se non vi emozionate davanti a questo Cinema, siete morti.
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