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Artemisia - Passione estrema

Regia di Agnès Merlet vedi scheda film

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La recensione su Artemisia - Passione estrema

di spleenish
8 stelle

L'illustrazione di quello che capitò a una giovane donna la quale, andando contro un veto del suo secolo, volle farsi pittrice, è accurata, assai precisa nella ricostruzione degli ambienti, nella scelta dei costumi e nel colore che domina il fotogramma. Tale attendibilità illustrativa costituisce il pregio maggiore di 'Artemisia'. Ma è un po' anche il limite del film che, tuttavia, al di là del ridicolo sottotitolo è dei volgari manifesti, non va confuso con i filmoni 'romantici' in voga ai tempi di papà. (...) Nonostante l'interpretazione 'accomodata' di una tragedia (esule in Inghilterra il padre Orazio, emigrata a Napoli Artemisia) il film, anche per la freschezza di Valentina Cervi che lo interpreta, resta interessante.

Sulla trama

A Roma nel 1610, Artemisia Gentileschi, 17 anni, ha una forte passione per la pittura, ricevuta dal padre Orazio, pittore affermato. Ma Artemisia, in quanto donna, non può seguire i corsi all'Accademia né chiedere di posare a modelli nudi maschili o femminili. Ostinata, Artemisia cerca di dipingere i corpi, certe volte di nascosto, certe altre osservando sé stessa. Un giorno sulla spiaggia incontra Agostino Tassi, sostenitore di tecniche pittoriche avanzate, fiorentino, arrivato a Roma per lavorare con Orazio ad una serie di affreschi religiosi. Artemisia ottiene dal padre il permesso per prendere da Agostino lezioni sull'arte della prospettiva, che lei conosce poco. Dopo alcuni incontri, sulla pittura comincia a prevalere la passione, e un pomeriggio Agostino seduce Artemisia ancora vergine. Il padre lo viene a sapere e accusa Agostino di stupro. Portato davanti al tribunale e costretto a confessare sotto tortura, l'uomo, che tra l'altro è già sposato, ammette la propria colpa e viene condannato a due anni di prigione. Artemisia che, nonostante tutto, è ancora attratta da lui, non si sente più di vivere negli stessi ambienti. Lascia la casa paterna, lascia Roma per andare a Firenze dove, in un altro contesto, ha inizio la sua vera attività artistica.A Roma nel 1610, Artemisia Gentileschi, 17 anni, ha una forte passione per la pittura, ricevuta dal padre Orazio, pittore affermato. Ma Artemisia, in quanto donna, non può seguire i corsi all'Accademia né chiedere di posare a modelli nudi maschili o femminili. Ostinata, Artemisia cerca di dipingere i corpi, certe volte di nascosto, certe altre osservando sé stessa. Un giorno sulla spiaggia incontra Agostino Tassi, sostenitore di tecniche pittoriche avanzate, fiorentino, arrivato a Roma per lavorare con Orazio ad una serie di affreschi religiosi. Artemisia ottiene dal padre il permesso per prendere da Agostino lezioni sull'arte della prospettiva, che lei conosce poco. Dopo alcuni incontri, sulla pittura comincia a prevalere la passione, e un pomeriggio Agostino seduce Artemisia ancora vergine. Il padre lo viene a sapere e accusa Agostino di stupro. Portato davanti al tribunale e costretto a confessare sotto tortura, l'uomo, che tra l'altro è già sposato, ammette la propria colpa e viene condannato a due anni di prigione. Artemisia che, nonostante tutto, è ancora attratta da lui, non si sente più di vivere negli stessi ambienti. Lascia la casa paterna, lascia Roma per andare a Firenze dove, in un altro contesto, ha inizio la sua vera attività artistica.

Su Luca Zingaretti

zingaretti al proprio debutto non era tutto il "montalbano" da noi ormai conosciuto,ma gia era promettente.

Su Miki Manojlovic

ottima interpretazione voto 9

Su Michel Serrault

attore degno d'esser cosi' chiamato,un vero e proprio gioiellino in tutta la scenografia che resta qualcosa di magnificamente bella,ottima ricostruzione.

Su Valentina Cervi

debutto anche per lei sempre se non erro....brava e attempata.

Su Agnès Merlet

Agnes Merlet percepisce suggestioni, spunti ed evocazioni interessanti: l'occhio di Artemisia che domina la scena esplora la realtà all'unisono con lo sguardo della regia, la fotografia coglie la plasticità e i chiaroscuri della luce caravaggesca, la carnalità dei corpi e dei nudi lascia intravedere la maliziosa energia della ricerca della bellezza, il dettaglio domina la ricostruzione dei costumi e delle tecniche pittoriche dell'epoca. Eppure tutto sembra vanificarsi in una rappresentazione cui difettano pathos ed eros, cinematograficamente inerte!

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