Regia di Stuart Baird vedi scheda film
Sequel/remake de Il Fuggitivo, inutile ma si lascia guardare (e dimenticare in fretta).
"Abbiamo un fuggitivo" (agente Gerard/Tommy Lee Jones)
Sequel/remake, totalmente inutile, del bel thriller Il Fuggitivo (qui la mia recensione).
Non si può dire, a ben pensarci, che sia stato realizzato male, anzi.
Sarebbe (e sottolineo: sarebbe) un onesto thriller con molte sequenze che rasentano il genere azione, quasi discreto. Il problema principale è che il confronto con il film precedente viene quasi naturale alla mente dello spettatore.
Inutile dire che U.S. Marshals ne esce malamente sconfitto.
Stavolta il detective Gerard, sempre interpretato da Tommy Lee Jones, ha a che fare con un altro fuggitivo, come l'altra volta innocente e ingiustamente accusato di omicidio, che prende il volto di Wesley Snipes. Dopo l'arresto dell'uomo, questo riesce a fuggire e la caccia avrà inizio e sarà, come dichiarato dal titolo, senza tregua.
Il film è stato probabilmente concepito come un sequel de Il Fuggitivo ma in pratica ne è quasi un remake.
Infatti la trama, evidentemente ispirata a quella del capostipite e tenuta in piedi dalla volontà di ricavare qualche soldo dal successo dello stesso (ormai purtroppo è sempre così), ne ricopia la sostanza e le idee.
E proprio nella sceneggiatura sono concentrate le peggiori criticità della pellicola: il brodino riscaldato non piace a nessuno.
La struttura narrativa è identica a quella del film precedente, e il fatto di esserne una copia non può che appiattirne le migliori trovate e sbiadire il tutto. Nonostante il nuovo vestito che ci è stato cucito sopra per l'occasione.
Inoltre le scene si susseguono grazie a molte conseguenze "tirate per i capelli", dovute per di più alla fortuna, o a sviste di vario genere. Ad esempio, quando il fuggitivo era sul camion, perchè il poliziotto che lo aveva visto non lo ha fermato?
E perchè, mentre lo stesso fuggitivo era in barca nella palude, l'elicottero che gli è passato sopra non ha fatto nulla per intralciarlo, o almeno non lo ha seguito? È possibile che non lo abbia notato?
La seconda pecca, poco meno importante ma comunque degna di nota, consiste nell'attore che personifica il fuggitivo, Wesley Snipes. Se la cava in qualche modo, ma è molto penalizzato dall'inevitabile confronto con il predecessore Harrison Ford. Confronto che, ovviamente, non regge nemmeno per un secondo.
Passiamo ora a quello che in questo film ha funzionato, che è tutto ciò che resta escludendo quanto elencato sopra.
Ad iniziare dal bravissimo Tommy Lee Jones, che si cala magnificamente nei panni del segugio, il detective Gerard, competente, sfortunato, duro ma divertente.
Passando poi per la regia di uno semisconosciuto Stuart Baird, che si rivela una piacevole sorpresa per come gira le scene d'azione.
La fotografia è veramente lodevole per l'ottima capacità di azzeccare luci e creare atmosfere adatte.
Bravo anche un giovane Robert Downey Jr. che è credibile nel ruolo che interpreta.
Le due ore abbondanti di durata scappano via in fretta: l'azione non manca di certo. Si riesce a mantenere viva l'azione nonostante il finale sia ampiamente prevedibile fin da subito. E ciò da una parte non è male, ma dall'altra non fa che evidenziare le falle di una sceneggiatura approssimativa e fragile.
L'intento del film era probabilmente quello di sfruttare a pieno la buona reputazione de Il Fuggitivo e spremerlo come un limone per guadagnarci. Tutti quelli a cui era piaciuto saranno di sicuro andati a vedere anche questo. Tutto ciò, però , è piuttosto triste.
E alla fine sono riusciti a creare un thriller che si lascia vedere e dimenticare presto, su cui pesa come un macigno il confronto con il precedente film della (per fortuna) piccola saga.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta