Regia di Pietro Francisci vedi scheda film
Simbad, fatto schiavo, si ritrova sulla nave su cui è imbarcata anche la bella principessa Sherazade. Invaghitosi di lei, viene abbandonato in mare su una barchetta insieme a due suoi compari. Il terzetto trasforma la barchetta in mongolfiera, per andare a prendersi la sua rivincita.
Opera realizzata in tarda età da Pietro Francisci (classe 1906), qui alla sua ultima direzione e sceneggiatura, Simbad e il califfo di Bagdad ripercorre fedelmente tutti i luoghi comuni e adotta tutti i canoni del genere avventuroso/in costume che tante soddisfazioni diede al regista dieci-vent’anni prima. Purtroppo però la pellicola arriva fuori tempo massimo e largamente in anticipo su qualsiasi rivalutazione del cinema popolare di tale risma; ne consegue insomma che il film – peraltro non tanto avvincente e nemmeno originale – finisce rapidamente nel dimenticatoio, nonostante gli sforzi e il mestiere che lo contraddistinguono. Il budget è d’altronde visibilmente ridotto e fra gli interpreti non ci sono volti in grado di fare la differenza: il protagonista Robert Malcolm è piuttosto limitato e nel resto del cast spicca qualche caratterista e poco altro (Luigi Bonos, Sonia Wilson, Arturo Dominici, Leo Valeriano – cantautore e di tanto in tanto attore, dalla vaga somiglianza con il comico Paolo Rossi, Gianfranco Clerici, Carla Mancini e Franco Fantasia). Ritmo appena sufficiente, dialoghi e personaggi fumettistici (retorici i primi, monodimensionali i secondi), lieto fine ovvio. 2,5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta