Regia di Antonio Climati vedi scheda film
La carriera di Climati nel cinema cominciò al fianco della banda dei Mondo cane (Jacopetti-Prosperi-Cavara), all'inizio degli anni Sessanta, occupandosi della fotografia. In tale ruolo Climati ha portato avanti la sua carriera, occupandosi di tanto in tanto anche della regia, come in questo che è il suo quinto e ultimo lungometraggio dietro la macchina da presa; neanche a dirlo, esordì - una decina di anni prima - con un paio di mondo movies (Ultime grida dalla savana e Savana violenta) e, sempre rimanendo nell'ambito della giungla inesplorata e feroce, il Nostro girò questo Natura contro, questa volta però nel segno della fiction. La sceneggiatura di Climati-Prosperi-Castellano & Pipolo (!) è in sostanza ben poca cosa, nonostante i nomi impegnatisi nel firmarla; l'avventura esotica in odore di cannibal movie è nel 1988 ormai genere abusato e superato, e certo non vengono in aiuto alla qualità del lavoro gli interpreti semisconosciuti chiamati a recitarvi. Nonostante gli scarsi (ma non miserrimi) mezzi e nonostante la pochezza della trama - nella quale non mancano i momenti imbarazzanti per povertà logica - va comunque riconosciuta la capacità di Climati di non far mai deragliare completamente la pellicola nel trash più spudorato, rimanendovi sempre alle soglie però. 2/10.
Una giornalista, sulle tracce di un illustre professore scomparso, parte alla volta della foresta amazzonica. La sua spedizione incontrerà molto presto le difficoltà del luogo, nonchè i combattivi abitanti.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta