Regia di Antonio Rezza vedi scheda film
Bello. Una grande (e opportuna) critica al formalismo si presenta in tutti e cinque gli episodi. Per esempio nel primo (dove mi è parso di trovare una citazione, parodica, ad una novella dannunziana) c'è l'australiano che vuole a tutti i costi che tutti soffrano con lui davanti al parente morto; nel quarto (citazione di Moravia?) il "povero" Giacane si sente in colpa per aver pestato un piede ad un professore; nell'ultimo il protagonista si mutila perché ha paura di non apparire più in pubblico. Episodi surreali, in un clima surreale, e tutti invitano a riflettere: il tutto condito dalla comicità, ora grottesca ora più amara, di Antonio Rezza. Si tratta di un film all'avanguardia, ovviamente non compreso dal grande pubblico.
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