Regia di Amjad Abu Alala vedi scheda film
A dirigere You Will Die at 20 è Amjad Abu Alala, filmmaker sudanese nato e cresciuto negli Emirati Arabi Uniti, dove ha compiuto gli studi universitari sui media. Da produttore e regista ha segnato il ritorno del cinema sudanese nei festival internazionali, realizzando numerosi cortometraggi, tra cui Orange and Coffee (2004), Feathers of the Birds (2007) e Teena (2009). Nel 2012 ha diretto Studio, prodotto all'interno di un workshop condotto da Abbas Kiarostami. Nel 2013, con Apple Pies, ha vinto il Best Arabic Theatre Script Award conferito dall'Autorità Araba. You Will Die at 20 è la sua opera prima.
Così lo stesso Alala si è descritto durante il Festival di Venezia 2019: "Ho 37 anni, sono di nazionalità sudanese ma cresciuto a Dubai. Ho trascorso cinque anni in Sudan quando ero adolescente e il mio film deve molto a quel periodo. Durante quel tempo, mi sono innamorato del cinema vedendo per la prima volta un film del compianto regista egiziano Youssef Chahine. Ricordo di aver cercato tutti i suoi film e di essere passato solo dopo a opere di altri registi. Anni dopo, all'università di Dubai, c'era una videocamera a disposizione degli studenti e l'ho usata per i miei primi cortometraggi. Crescere a Dubai mi ha aiutato a capire come funzioni un'industria cinematografica e mi ha permesso di incontrare le persone giuste per creare una società di produzione con cui dare alla luce cortometraggi anche di altri registi. Mi sono, però, sempre chiesto le ragioni per cui il cinema sudanese si fosse del tutto fermato: anche i registi più affermati attendevano invano i soldi e i permessi del governo. Come esponente della nuova generazione, ho deciso di dare una mano al cinema della mia nazione tenendo seminari in tutto il Sudan e fondando il Sudan Indipendent Film Festival, di cui mi diverto a curare la selezione. In Sudan, i giovani aspiranti registi possono vedere solo film commerciali arabi o statunitensi, avvertendo un grande divario tra ciò che vedono e ciò che vogliono fare. La mia idea era quella di aprire una sorta di varco per mostrare un altro tipo di cinema proveniente da tutto il mondo: fortunatamente il governo ha supportato e non ostacolato la manifestazione. Da cosa, si sa, nasce cosa e ho sentito io stesso la necessità di cimentarmi con un lungometraggio: è nato così You Will Die at 20".
Ha anche aggiunto qualche nota sul cast di You Will De at 20: "Poiché non esiste un'industria cinematografica (basti pensare che in tutta la storia del Sudan il mio film è solamente l'ottavo prodotto di fiction mai realizzato), non esistono quasi nemmeno attori sudanesi. Mentre per i ruoli di Sukina e Suleiman necessitavo di professionisti, per Muzamil ho incontrato più di 150 ragazzi e ragazzini: il mio Muzamil è arrivato solo alla fine del secondo giorno di casting".