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The Dazzled

Regia di Sarah Suco vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Dazzled

di fratellicapone
7 stelle

..le comunità religiose possono essere paradossalmente dei luoghi infernali....

In una piccola città della provincia francese una famiglia, padre professore di liceo, madre disoccupata e tre figli, la maggiore di questi figli è Camille, un’adolescente che frequenta la scuola e il pomeriggio fa dei corsi per diventare clown. E’ una ragazzina dal carattere solare e che trova in questo spazio pomeridiano una sua gioia e passione. I genitori, pieni di incertezze anche economiche, si avvicinano ed entrano a far parte di una comunità religiosa governata da un pastore autorevole o meglio autoritario. I genitori si legheranno sempre di più a questa comunità e la moglie viene anche assunta come contabile, con ciò risolvendo i loro problemi economici. Camille è l’unica testa pensante e non abbagliata dall’autoritarismo del pastore e si rende conto che i genitori sono entrati in un tunnel senza ritorno. Rituali demenziali, totale prostazione innanzi al pastore e ai suoi comandi, annullamento di ogni dimensione personale e colpevolizzazione continua per ogni inezia è il collante che tiene avvintà la comunità. Camille non potrà più fare il corso da clown, dovrà vestirsi come una specie di suora e andare a scuola in questo modo. Camille si rende conto dell’autodistruzione dei genitori e anche dei loro figli e lei compresa. E se ne rendono conto anche i nonni, a cui i ragazzi sono molto affezionati. La situazione peggiora sempre anche con rituali di esorcismo che sono in realtà strumenti per distruggere la psiche della persona inventando colpe inesistenti risalenti al passato. 

Céleste Brunnquell

The Dazzled (2019): Céleste Brunnquell

Camille Cottin

The Dazzled (2019): Camille Cottin

Céleste Brunnquell

The Dazzled (2019): Céleste Brunnquell

La situazione precipita quando Camille, cercando il fratello minore che non parla più, lo trova sottomesso a compiere atti sessuali imposti da un prete della comunità. Chiama la madre ma questa si rifiuta di andare a controllare e l’accusa di inventarsi tutto.  Camille fugge e va dalla polizia che interviene portando via la famiglia e i bambini.

Il film mostra con intelligenza la metodologia di annullamento della personalità in soggetti fragili utilizzando strumenti subdoli e facendo breccia nella nelle ferite psicologiche delle persone. Il luogo diventa così una struttura totalizzante e concentrazionaria da cui non si esce e nella quale il pastore ha il potere di sapere tutto di tutti per tenerli in pugno aumentando le loro fragilità per soggiogarli. Un’atmosfera cupa e kafkiana percorre il film aumentata dalla incongruente e apparente gaiezza dei canti e dei momenti conviviali che, visti dall’esterno, sono assolutamente demenziali.

E’ la prima volta che vedo un film del genere anche se tantissimi anni fa vidi Il sorriso del grande tentatore che in qualche modo mi è tornato in mente vedendo questo pregevole film francese.

Bravissima è lla giovanissima Camille interpretata da Celeste Brunnquell.

Questo film è basato su esperienze personali della giovane regista Sarah Suco, come accennato dal direttore del centro culturale francese di Palermo che ha organizzato questa ed altre pregevoli proiezioni.

 

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