Regia di Greg Beeman vedi scheda film
C'era davvero bisogno di questo terzo episodio della serie? A Hollywood non sanno mai quando fermarsi, così sfornano sequel inutili a raffica. Fossero perlomeno ben fatti.
Abbiamo lasciato Junior nel secondo capitolo che diventava amico della sua sorellastra pestifera quanto lui e della sua nuova matrigna ed era una conclusione molto carina e azzeccata, invece ecco che arriva l'ennesima commercialata pronta a stravolgere tutto con una trama penosa, scontata e ricca di dialoghi insulsi. Il suo livello di comicità è molto, molto infantile e di sterile effetto. Si sbadiglia, ma c'è da dire che il film è fortemente penalizzato da un doppiaggio orrendo e dilettantesco e dall'assenza nel cast degli attori principali che ci hanno divertiti nei primi due capitoli (sostituiti da attori scialbi, che non hanno lo stesso carisma e alchimia sul set)... ritroviamo solo il nonnetto megalomane e lo psicologo comportamentale dell'orfanotrofio di Junior, che qui, non si capisce come, è diventato dentista. Mah.
Il fulcro della trama è la cotta che Junior si prende per Tiffany, la bambina più bella e popolare della scuola - le ronzano intorno tre ragazzini, tra cui spicca Corky, che attira l'attenzione sembrando più che altro strizzare l'occhio a Macaulay Culkin con il suo aspetto. Tiffany sembra tanto caruccia, ma soltanto alla fine rivelerà d'essere un tipetto snob, altezzoso, vanitoso e superficiale.
Il finale è simpatico, ma nulla di più.
Questo Junior è diverso dall'originale. Non ha la sua grinta e sfrontatezza, è solo una pallida imitazione che non convince.
Un'opera in definitiva scadente e stilisticamente differente e inferiore ai film precedenti.
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