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Come far carriera... molto disonestamente

Regia di Jan Egleson vedi scheda film

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Dany9007

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Come far carriera... molto disonestamente

di Dany9007
8 stelle

Sorpreso nello scoprire questo film, di cui ignoravo totalmente l'esistenza, ho avuto modo di appurarne anche il gustoso humour nero che lo percorre per l'intera trama.

Si è appena concluso il decennio contraddistinto dallo yuppismo e dall'aggressivo mondo finanziario (ben ritratto in letture drammatiche come Wall Street di Stone). Il protagonista della vicenda è però un gentleman di classe e di origini inglesi, Graham Marshall: vicedirettore della divisione marketing della sua ditta, ha una bella villa, due cani, una moglie che conta, costantemente, sull'imminente promozione del marito per poter dare continuità ad un tenore di vita che non possono permettersi e una suocera invadente; Graham non è però un arrivista senza cuore, non ha familiarità con le nuove tecnologie (erano gli anni in cui approdava un PC su ogni scrivania) e tende a seguire un approccio sostanzialmente "umano" alla gestione del lavoro. All'improvviso le qualità di Graham, che si è sempre ritenuto un mago nel suo comportamento e nel suo stile di vita, sembrano svanite: la promozione non arriva, dirottata in favore di un giovane e borioso collega, la moglie non fa altro che recriminare sul fallimento del marito. Un banale incidente domestico darà la spinta al protagonista per cambiare, in modo spietato, il proprio destino, offrendogli la possibilità di scalare la gerarchia aziendale ed eliminando coloro che la intralciano.

Sebbene il tema sia abbastanza prevedibile nella sua evoluzione, e portando lo sviluppo della vicenda verso delle soluzioni sostanzialmente facili (e che tendono a far identificare lo spettatore nel protagonista), è innegabile una gustosa critica alla società dell'epoca con le sue manie per il fitness, per gli elementi simbolo del benessere (la barca, i sigari) ma anche ai legami familiari, dove le oziose mogli sono interessate esclusivamente al benessere che il lavoro dei mariti può garantire. Il film evidenzia in più occasioni e con più personaggi la dicotomia tra il lavoro "alla vecchia maniera", fatto di persone e non di software, e l'arrivismo dei giovani che si pavoneggiano di mirare esclusivamente al proprio interesse.

Mirabile Michael Caine, in un'interpretazione che gli permette di sfoggiare la sua calma molto british, e la bellissima Elizabeth McGovern in che appare l'unico personaggio con qualche scampolo di umanità.

 

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