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Se mi vuoi bene

Regia di Fausto Brizzi vedi scheda film

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La recensione su Se mi vuoi bene

di Furetto60
6 stelle

Discreta commedia agrodolce. Ottimo e affiatato il cast

Nell’introduzione del film ci troviamo al cospetto  di Claudio Bisio, alias Diego, che guardando in camera, si rivolge direttamente a noi, narrandoci la sua storia che parte da molto lontano. Quando la febbre odorava di casa dei nonni, di minestra con il formaggino, di fumetti e a otto anni è la cosa più bella che ti possa capitare, ma Diego di anni ormai ne ha quasi cinquanta e non ha la febbre, ma è depresso e allora ci sciorina una bella e dotta galleria d’illustri personaggi della storia, che come lui hanno patito del “mal di vivere”: Flaubert, Edgar Allan Poe, Van Gogh, Churchill, Leopardi, i cantautori. Anche se è un avvocato di successo, non si sente realizzato e soprattutto non si sente amato, dopo un giro fallimentare di telefonate ai suoi cari, che conferma la sua convinzione, avvilito si cimenta in un patetico e maldestro tentativo di suicidio: salvato dal tappo difettoso della vasca, dove sarebbe dovuto affogare stordito dai sonniferi. La storia prosegue con il provvidenziale e casuale incontro con Massimiliano, alias Sergio Rubini, proprietario di un negozio speciale, che non vende nulla, infatti si chiama chiacchiere, ma è un luogo magico, sospeso nel tempo e nello spazio, dove ognuno può dire ciò che vuole e c’è qualcuno che ti ascolta perché, come dice il titolare di questa insolita attività :” Le persone le aiuti ascoltandole". In questo posto crepuscolare, come i personaggi che lo popolano, a tinte vintage, con tanto di calcio balilla e tv con tubo catodico e l’indimenticabile proiettore super 8, Diego chiacchierando con il saggio Massimiliano, sempre in compagnia del fido Edoardo, attore spiantato e assiduo frequentatore del posto, ascolta le sue perle di saggezza, mentre costui gli offre le ciambelle appena sfornate e gli regala chiacchiere perché "le chiacchiere non invecchiano, non si rompono, volano via, sono magiche, non scolorano". Cosi il nostro eroe ha un’illuminazione: la panacea alla sua depressione è fare del bene a tutti i suoi cari, che evidentemente sente di aver trascurato. Dopo aver individuato, disegnando una mappa, in modo scientifico, i problemi che li affliggono, inizia a tessere delle complicate trame attorno alle loro vite, con lo scopo di alleggerirgliele, ma finirà invece per stravolgergliele, dalla mamma anziana ma ancora focosa, al padre ex giocatore di tennis dai grandi rimpianti, poi una grande amica single, sfortunata in amore, un fratello artista "incompreso" forse a ragion veduta, una figlia stakanovista del lavoro, eternamente “presa”, un’ex moglie che si rabbuia al solo vederlo e una coppia di amici male assortita, lui commercialista onnivoro, lei fisioterapista vegana, che non fanno altro che litigare. Diego al di la delle lodevoli intenzioni, finisce per combinare un mare di guai perché come dice Massimiliano, è difficile capire cosa vogliono veramente gli altri e non basta volere bene, per fare loro del bene, tuttavia alla fine nonostante tutto, qualcosa di buono riesce a ottenere. Brizzi gli concede e ci concede un relativo lieto fine. Il messaggio di questa favoletta dai toni romantici e a tratti tragicomici, è profondo e semplice al contempo, un monito al ritorno alla gentilezza, alla condivisione disinteressata del tempo, al piacere dell'ascolto reciproco, senza social e smartphone. Il regista, abituale frequentatore di commedie corali, qui adopera un altro registro, più impegnato, lontano da una comicità fine a se stessa, a favore di quella che in Francia è definita la “ comédie dramatique” molto vicina al genere di Notte Prima Degli Esami, o al successivo Ex. Commedia dalle sfumature malinconiche, che strappa sorrisi e insieme riflessioni amare. “Se mi vuoi bene”, non è un film privo di difetti, tuttavia nel marasma di una produzione forsennata e scellerata di commedie, tutte fatte con lo stampino, si guadagna un suo meritato posto d’onore. I modelli narrativi e i personaggi non sono originali, ma Brizzi riesce comunque  a regalarci un film gradevole, dal buon  ritmo, che diverte e perfino commuove, anche grazie ad un cast pregevolissimo  e affiatato.

 

 

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