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I profumi di Madame Walberg

Regia di Grégory Magne vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su I profumi di Madame Walberg

di laulilla
8 stelle

In Francia, come dappertutto nel mondo occidentale, esistono ricchi e poveri: è così ovvio che nessuno collega ricchezza o povertà alla felicità: esistono poveri meno infelici di molti ricchi. Il film ce lo dice con toni di sorridente indulgenza, lontana dall'”esprit de géométrie” di molte commedie d’oltralpe…

 

 

La storia

 

Guillaume, l’autista

Un divorzio a Parigi talvolta implica una sistemazione di fortuna: 25 metri quadri per gestire scomodamente la propria solitudine sapendo – all’occorrenza – far sparire il piccolo letto (lo spazio notte) per lasciare un po’ di spazio alla vita di ogni giorno, ovvero ai vani microscopici per gli abiti, per una minuscola cucina, per l’attiguo bagno.
Situazioni  comuni, in una metropoli che scarseggia di appartamenti; situazione dolorosa per Guillaume Favre (Grégory Montel) che deve ottenere dall’attentissimo giudice francese l’affido condiviso dell’unica deliziosa figlia: Léa (Zelie Rixhon), per ora afffidata sette giorni su sette alla tutela dell’ex moglie.
L’affido condiviso è un’istituzione molto seria in Francia: un giudice del tribunale dei minori vigila sui bambini – in questo caso attraverso l’incorruttibile funzionario di nome Arsène (Gustave Kervern) – e bada che ai piccoli non manchi mai né la compagnia giusta, né lo spazio per muoversi agevolmente, né la scuola di sempre, con gli stessi insegnanti e con i soliti compagni.
Va da sé che se Guillaume, autista talvolta distratto (qualche incidente fra le sue “referenze”) non troverà il modo per garantire a Léa quelle imprescindibili condizioni, non potrà mai ottenere di averla con sé per qualche tempo.

 

Anne, il “naso”

Di mademoiselle* Anne Valberg (Emmanuelle Devos) non sappiamo molto, se non che è una donna infelice, che vive da sola, pur frequentando conoscenti altolocati e case lussuose: il lusso pare imprescindibile dal suo vissuto – di cui non parla mai – e dalla sua vita professionale, che scopriremo poco alla volta.
Anne è un “naso”, creatura che avendo il privilegio raro di una sviluppatissima sensibilità agli odori e ai profumi, è ricercatissima dall’alta profumeria francese, dalle “maisons” che amano associare ai prestigiosi abiti su misura, ottimi e raffinati profumi dal prezzo meno proibitivo, aprendosi al mercato internazionale.

 

Se Anna è alla ricerca di un autista disposto a seguirne gli spostamenti, a tener d’occhio  i suoi pesanti bagagli; a portarglieli nelle stanze d’albergo, ad assecondarne le ossessioni paranoiche sostituendo la biancheria degli hotel (che “puzza di pulito”), evitando di fumare, di bere alcolici…. Guillaume è alla ricerca di un lavoro ben pagato ed è pronto a servire senza troppe obiezioni le bizzarrie di quella donna capricciosa e sprezzante, che imparerà a conoscere e ad aiutare.

Arsène permettendo, dunque, grazie al suo amore per Léa, forse avrebbe cambiato casa rendendo probabile, finalmente, l’affido congiunto…

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Al film e al suo regista Grégory Magne, alle sue scelte di casting il sito dedica ampio spazio, perciò mi limito a qualche piccola osservazione a conclusione del mio commento.

È stato notato da molti che il rapporto fra l’umile autista e la padrona ricca, altezzosa e apparentemente molto sicura di sé, piuttosto frequentato** nel cinema, quasi sempre “circoscrive con attenzione il campo del possibile, delimitando a priori ciò che può accadere tra i due protagonisti” (Fabio Ferzetti).

 

Questo significa che lo scrutarsi e lo studiarsi reciproco fra i due personaggi, che arrivano a palesare infine le loro strutturali fragilità, senza nascondersi, mentre commuove gli spettatori, difficilmente crea identificazione, a tutto vantaggio del giudizio sul regista, che si muove in modo convincente in uno strettissimo spazio di equilibrio narrativo, che non intende oltrepassare, non essendo nelle sue intenzioni - e forse neppure nelle sue corde - né il mélo lacrimoso (la rinuncia), né il finale consolatorio (da commedia sentimentale).

 

*Incomprensibile la traduzione italiana: madame. Il titolo originale evita ogni equivoco: Les Parfums

**( da A spasso con Daisy a Green Book)

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Il film, della durata di 100 minuti, era uscito in sala da noi nel giugno 2021.

Ora è disponibile per l’acquisto o il noleggio su molte piattaforme, nonché, gratuitamente –  con troppe interruzioni pubblicitarie in corso di visione, ahimè – su RaiPlay.



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