Trama
Anne Walberg è una maestra nel campo delle essenze profumate. Crea fragranze e le rivende a molte aziende. Con un atteggiamento da diva, egoista e prepotente, non trova nessuno che osi tenerle testa. Guillaume, il suo nuovo autista, è l'unico che però la affronta sempre a viso aperto e forse è questa la ragione per cui lei non lo licenzia.
Approfondimento
I PROFUMI DI MADAME WALBERG: GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONO
Diretto e sceneggiato da Grégory Magne, I profumi di Madame Walberg racconta la storia di Guillaume Favre, un uomo che si è da poco separato e che sta facendo di tutto per rispettare la condizione che la giudice tutelare gli ha imposto al fine di ottenere l'affido condiviso dell'adorata figlia Léa: trovare un appartamento più grande del monolocale in cui vive nel quale accoglierla. Non potendoselo permettere, è alla continua ricerca di incarichi come autista presso Elite driver, l'azienda specializzata in autovetture con conducente per clientela di alto profilo con cui collabora occasionalmente. Apprezzato per il suo carattere aperto, gioviale, sempre pronto al saluto e al sorriso, e tuttavia impenitente collezionista di multe per eccesso di velocità, grazie alla sua spigliatezza Guillaume riesce sempre a districarsi nei momenti difficili e, ancora una volta, a convincere il titolare Arsène a non interrompere la collaborazione e a concedergli un'ultima opportunità lavorativa. Ma l'incarico che quest'ultimo ha in serbo per lui non è dei più facili e si rivela ben presto una vera sfida anche per uno scaltro come Guillaume. Il carismatico chauffeur deve infatti accompagnare Madame Anne Walberg, una signora (o signorina, come lei ama fin da subito puntualizzare), altezzosa e distaccata, molto esigente e puntigliosa e tanto criptica e misteriosa nell'atteggiamento, quanto nella professione. Madame Walberg, infatti, è un "Naso", una creatrice di profumi dal raffinato talento olfattivo, abituata a comportarsi da diva per aver ideato leggendarie fragranze. Una Maestra profumiera che ora, però, conduce una vita ermetica e solitaria, non ama parlare con gli altri ed è altrettanto reticente nel raccontare se stessa e le proprie emozioni. Un mondo nuovo, quello dei profumi, che Guillaume osserva con stupore e meraviglia, un po' perché prestando attenzione agli odori gli vengono in mente i profumi della sua infanzia, come quello dell'erba appena tagliata dal tosaerba di suo padre, un po' perché è sempre più affascinato dalla complessità del mestiere di "naso", dalla capacità degli esperti di riuscire a identificare in uno spicchio di limone la sua provenienze, la sua qualità, la sua "essenza" profonda. Ma per quanto l'aura misteriosa di Anne Walberg e il suo lavoro esercitino un'innegabile attrattiva per Guillaume, quest'ultimo non è disposto ad accettare le bizze e il comportamento irriconoscente della signora, al punto di voler rinunciare all'incarico. Ed è proprio questa sua bonaria franchezza e trasparenza, nonché il suo tenerle testa, a rendere invece la sua presenza indispensabile. Madame Walberg, infatti, esige che da quel momento in poi sia sempre e soltanto Guillaume ad accompagnarla. Sarà forse che Anne ha riscoperto con Guillaume "la nota del cuore" o forse perché, per deformazione personale, "annusa" in lui un talento che neanche immagina di avere?
Con la direzione della fotografia di Thomas Rames, le scenografie di Jérémie Duchier, i costumi di Alice Cambournac e le musiche di Gaëtan Roussel, I profumi di Madame Walberg è un racconto di due opposti che si incontrano e si scontrano, si allontanano e rappacificano, ma al tempo si contaminano e si trasformano creando insieme un "bouquet floreale" nuovo e prezioso. ha dichiarato il regista: "I profumi di Madame Walberg nasce da una situazione che tutti abbiamo vissuto: ero circondato da una folla di persone e un profumo familiare ha catturato la mia attenzione. Il mio primo istinto è stato cercare la persona che lo indossava, guardando le persone intorno a me con questo particolare filtro. Mi è venuto da chiedermi come potesse essere la vita di una persona con il senso dell'olfatto sviluppato rispetto a quello di una persona normale e come questa abilità potesse influenzare le sue relazioni sociali, le sue emozioni o il suo carattere. Tutto questo mi ha portato alla creazione di un personaggio e di una sfida per la scrittura e per la regia: catturare gli odori sullo schermo. È così che è nata Anne Walberg. Anne Walberg è una diva "dimenticata". Fredda e distaccata al primo impatto e con una vena borghese che la fa sembrare altezzosa, la nostra profumiera in realtà è tutto il contrario, ma lo scudo ermetico con cui si protegge la porta ad avere difficoltà nel comunicare con gli altri. Guillaume sta attraversando un periodo difficile della sua vita, sta divorziando con la moglie e trattando per la custodia della figlia, ma socialmente, è quasi l’opposto. Si sente a suo agio in ogni contesto, non importa con chi stia parlando. Forse anche un po' troppo a suo agio… Il che susciterà la curiosità della sua cliente".
"Anne tratta Guillaume - ha proseguito Magne - come se fosse la sua guardia del corpo. Lei ha un buon olfatto, ma lui ha fiuto. Guillaume non ha nessuna delle qualità richieste da un autista professionista, ma riesce a capire le persone. Non ha né pazienza né deferenza. Ha questo lato un po' svogliato, inadeguato, il che è sempre un terreno fertile per la commedia. In macchina, per strada, si trovano ostaggi l'uno dell’altro, costretti a parlarsi e a scoprirsi. I racconti di queste amicizie particolari ci obbligano a riflettere sulle piccole cose, sui piccoli avvenimenti e sui dettagli che ciascuno di noi conosce e sa riconoscere, ma che non saprebbe descrivere. Una storia d'amore comporta difficoltà, confusione, incomprensione e scontri. Un'amicizia è molto più contenuta e sa avanzare in punta di piedi".
Ha infine concluso: "Il nostro obiettivo non è mai stato fare un film educativo sui profumieri o le fragranze. Gli incarichi di lavoro di Anne Walberg sono stati ispirati da cose che ho visto o letto su questo argomento diversi anni fa. Ad esempio, l'idea della caverna dalla quale doveva riprodurre i profumi è basata su un documentario di Werner Herzog chiamato Cave of Forgotten Dreams Ma era necessario essere realistici e precisi tanto nella terminologia quanto nella recitazione. Quindi, una volta che la sceneggiatura era pronta, ho chiesto a vari esperti di profumi di leggerla, e ho ricevuto diverse delucidazioni. Jean Jacques, profumiere della Maison Caron, è stato particolarmente prezioso per me. Trovo questa professione molto affascinanti. Ci sono solo poche centinaia di "nasi" nel mondo, e molti di questi si sono formati e lavorano in Francia. Anche se le cose stanno cambiando, sono poche le donne che svolgono questo mestiere. Una di loro in particolare, Christine Nagel, "naso" della casa di Hermès, ha consigliato Emmanuelle per il film. Lei è molto più socievole di Anna Walberg, nonostante ritrovi se stessa in alcuni tratti del personaggio. Christine ha accolto Emmanuelle all’interno del suo laboratorio di profumi, e le ha proposto di creare la sua fragranza personale per familiarizzare con i trucchi del mestiere".
Il cast
A dirigere I profumi di Madame Walberg è Grégory Magne, regista e sceneggiatore francese. Cresciuto in Borgogna, Francia, nel 2007 ha lasciato il Paese per attraversare l'Atlantico in solitaria da La Rochelle fino a Salvator de Bahia, in una barca a vela alta 6.5 metri e senza alcun mezzo di comunicazione. Aveva… Vedi tutto
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Commenti (6) vedi tutti
La storia e' un po' improbabile e lo svolgimento pure... comunque godibile specie grazie alla presenza di Emmanuelle Devos. Finale molto low cost.
commento di LordClamAssurda e noiosa commedia.
commento di gruvierazNon so se avere un olfatto potente sia davvero una fortuna. Chissà quanti fetori ci assalgono! Film dal ritmo un po' blando ma interessante e ben interpretato
commento di Artemisia1593In Francia, come dappertutto nel mondo occidentale, esistono ricchi e poveri: è così ovvio che nessuno collega ricchezza o povertà alla felicità: esistono poveri meno infelici di molti ricchi. Il film ce lo dice con toni di sorridente indulgenza, lontana dall'”esprit de géométrie” di molte commedie d’oltralpe…
leggi la recensione completa di laulillaAnnusa qui,annusa là,e già la Storia fa sprofondare nel Sonno,nonostante la nota bravura della Devos.voto.1.
commento di chribio1Elegante, sofisticata, complicata, solitaria. Questa la vita della protagonista, che aderisce anche al suo carattere, quello di un "naso". Il naso per chi non lo sapesse è un individio con una capacità olfattiva superiore alla norma che, come chi ha l'orecchio assoluto, riesce a cogliere e riconoscere sfumature anche minime di odori dove gli altri
leggi la recensione completa di gaiart