Regia di Bridget Savage Cole, Danielle Krudy vedi scheda film
Il titolo di questo canto marinaresco dalle origini remote ed oscure viene scelto dalle due registe non solo per illustrare una delle scene più importanti del film, descritta qui sopra nell'immagine con la quale la pellicola è stata promossa, ma anche come summa della filosofia che si ricava dall'opera cinematografica, cioè di una società solo apparentemente in mano ai maschi, ma della quale invece le rappresentanti del gentil sesso detengono fermamente, e nascostamente, le redini. Tutti gli uomini, dai due poliziotti agli altri cittadini di Easter Cove, sono dei rimbambiti che non si rendono conto di che cosa succede attorno a loro, mentre le attempate signore risolvono i problemi con la saggezza dei tempi andati. La regia di Bridget Savage Cole e Danielle Krudy è pregevolissima, in quanto la componente ironica, che è fortissima, non è sulla superficie, sbattuta in faccia, ma innerva tutta la vicenda e le conferisce un sapore difficilmente riscontrabile altrove. Ottima la prova di tutti gli interpreti, dalle due protagoniste ai comprimari.
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