Regia di Sydney Pollack vedi scheda film
Lui è un privilegiato che dalla vita ha avuto tutto: ricchezza, bellezza, talento; lei è un’idealista sempre in cerca di una causa per cui lottare ed è costretta a lavorare per mantenersi agli studi; l’uno e l’altra sognano di diventare scrittori. L’amore sboccia in lei nei cupissimi anni ’30; diventa reciproco durante la guerra; sfiorisce con il maccartismo, dopo che entrambi si trasferiscono a Hollywood a fare gli sceneggiatori e vengono alla luce le loro diverse mentalità. Pollack sa sfumare con raffinatezza e senza manicheismi le posizioni dei due, conducendoli al loro esito naturale: ciò che resta alla fine, nonostante le incomprensioni reciproche, è un’inesprimibile tenerezza e la condivisione di una medesima sconfitta esistenziale (“so perdere molto bene” “meglio di me”). Inoltre, pur dando una rappresentazione efficace del contesto politico, non dimentica mai che sta raccontando soprattutto una travagliata storia d’amore (accompagnata dalla struggente canzone del titolo, premio Oscar). Molto meglio di come lo ricordavo.
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