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Blues Brothers. Il mito continua

Regia di John Landis vedi scheda film

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La recensione su Blues Brothers. Il mito continua

di valerioexist
8 stelle

Vabbè, ho capito che il film di John Landis originario ha fatto la storia del cinema e della musica, ho capito che John “Jake Blues” Belushi è morto d’eroina molto tempo fa. Ho capito pure che i seguiti sono sempre peggio degli originali… capisco tutto! Ma perché si sentono solo commenti sufficienti-negativi sul povero “Blues Brothers 2000”? Secondo me l’unico limite di questo film è il fatto che sia il “seguito” di una pietra miliare. John Goodman è ottimo nel ruolo di secondo frontman assieme ad Elwood e il piccolo orfano Buster (J. Evan Bonifant) è un fenomeno! Effettivamente la trama ricalca molto quella del precedente film, alla pinguina servono soldi stavolta per costruire un ospedale per bambini, c’è il momento gospel, quello country per far contento un pubblico di cowboys, il momento di Aretha Franklin che rompe le palle al marito con le coriste (stavolta invece di “Think” viene cantata “Respect”). Non è un’emulazione, non è una pretesa di fare “il seguito”, è un omaggio a un grande film, un modo per fare soldi, mantenere viva la memoria di una band effettivamente ancora esistente, un modo per John Landis e Dan Akroyd per scrivere una sceneggiatura divertente, magari riempiendola di alcune pacchiante come la strega cannibale che alla fine trasforma i nemici in topi o come i cowboys dell’apocalisse che fuoriescono dalle nuvole durante il loro concerto in veste di “The Bluegrass Brothers”. La colonna sonora è ovviamente fenomenale specie per chi adora questo genere di musica e tutto ciò che ne è derivato, ho apprezzato molto il monologo da patriotta-blues fatto da Elwood per incitare la band a seguirlo e, soprattutto, il finale è un qualcosa di epico. Un film che contiene in due ore Eric Clapton, Bo Diddley, Billy Preston, Aretha, James Brown, Wilson Pickett e Jonny Lang secondo me non può meritarsi tutti questi commenti mediocri! Nel finale ho goduto come un porcello. Onore a Dan Akroyd e John Landis! Apprezzate il flm per quello che è e pensate ai musical di adesso quanto poco hanno da invidiare a questo. Da paura anche le coreografie. Oh! A me m’è piaciuto… che ci posso fa?

VL
http://doner.splinder.com

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