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Deep Rising. Presenze dal profondo

Regia di Stephen Sommers vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Deep Rising. Presenze dal profondo

di will kane
4 stelle

Il mar della Cina non è stato frequentatissimo dal cinema, si ricorda appunto il film degli anni Trenta con Wallace Beery, ed è una delle particolarità di questo "Deep rising",primo lavoro di un certo successo di Stephen Sommers,che in seguito ha centrato diversi prodotti da grossi incassi,vedi "La mummia",senza mai convincere molto,onestamente. Qui,sulla scia dei vari "Leviathan" e "Alien",cui deve moltissimo, c'è un gruppo di avventurieri capitanati dal simpatico ribaldo Treat Williams, che dopo aver urtato una nave da crociera sul mare asiatico, vi sale più per cercare oggetti di valore che altro, ma,oltre ai pochi superstiti,incontra ciò che ha causato l'anomala situazione:una sorta di idra dai tentacoli dotati di bocche autonome,che divorano con un certo appetito quasi tutti i personaggi in scena. Se "Deep rising" ha un merito, è quello di buttarla sull'ironico,che perlomeno spinge lo spettatore a intrattenersi nella visione della pellicola,cui non mancano larga prevedibilità,che un finale aperto non basta ad attenuare, e il mestiere degli intepreti,dal baldanzoso Williams alla sempre bella Famke Janssen,fino ai caratteristi di lungo corso Anthony Heald,questo uno dei più esemplari "viscidi" del cinema americano dagli anni Novanta in poi, e Wes Studi,che fa forse la fine peggiore di tutti .

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