Regia di Gary Oldman vedi scheda film
Scritto e diretto, da Oldman al suo debutto alla regia, un bel debutto crudo e nudo, nel vero senso della parola. Inspirato dalle sue esprienze di vita e dedicato al padre. Il padre, argomento base e devastante di questo di film, che sembra non lasciare spiraglio di speranza, ma che in un finale poetico e di riflessione collettiva ci porta un briciolo di speranza in un mondo condannato.
Una quadro da brivido, ma realistico e senza concessioni, il che fa di questo film una cosa ruvida a vedere e non facile ad accettare, ma via via qualche sprazzo di riflessione dei protagonisti ed il finale ci fa capire il vero senso dell'operazione.
Riprese nervose e ravvicinate tanto da coinvolgerci in maniera dura, come è anche il film, una fotografia davvero immedesimata nei concetti dell'operazione , grazie a Ron Fortunato. Musica di Eric Clapton, davvero un completamento necessario.
Una famiglia che vive nell'East di Londra. Un quadro violento di una situazione sociale, che alla fine ha un suo senso di ritrovamento dei veri valori
Eric Clapton, ha capito tutto il senso dell'operazione.
Davvero grande inteprete, fa strabiliare il suo coinvolgimento
Premiata a Cannes per questa intepretazione, e nella seconda parte del film lo possiamo constatare
Il fratello, fa tenerezza la sua situazione
La madre, un ruolo duro ed umanamente comprensibile
Un bel debutto, grazie anche ad una operazione che sembra anche una seduta psicanalitica del suo passato
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