Regia di Nanni Moretti vedi scheda film
Un film di grande potenza drammatica che ricorda il miglior Moretti.
Un film di grande potenza drammatica che ricorda il miglior Moretti, che qui diversifica notevolmente il suo stile dando vita a un'opera tragica che si svolge in un quartiere bene di Roma; un quartiere dove tuttto sembra pulito e ordinato ma dove i suoi personaggi devono affrontare delle grandi tragedie interiori ed esteriori. I tre piani sono quelli di una palazzina in cui si svolgono le tre storie, ma raffigurano in realtà l'Es (primo piano), l'Io (secondo piano) e il Super Io (terzo piano) di freudiana memoria. Difatti se al primo piano vi è la storia di un padre che non si dà pace perché teme che la sua bambina sia stata abusata, al punto di arrivare ad aggredire il presunto colpevole e ad avere un rapporto sessuale con la nipote di quest'ultimo, minorenne, distruggendo il proprio matrimonio, al secondo piano c'è una donna sola (il marito è spesso fuori per lavoro) con una bambina piccola che fa sempre più difficoltà a distinguere tra realtà e immaginazione e al terzo piano vi è un austero giudice sposato, in forte conflitto col figlio che ha ucciso una passante con l'auto da ubriaco. Le loro vicende personali avanzano lentamente nell'arco di dieci anni, con una fortissima e crescente tensione drammatica di sottofondo e, pur nei loro problemi soffocanti, sembrano tutti ritrovare una sorta di pace (reale o fittizia che sia) nel finale, dopo il festoso e chiassoso passaggio nella città romana di una compagnia di ballerini (qui si rivede qualche eco felliniano, in particolar modo Le notti di Cabiria).
Tre piani è un film che funziona molto bene anche grazie ai personaggi e agli attori che li interpretano: tutti risultano estremamente complessi, interessanti, umani e pregni di sensibilità. Le tre storie non prevalgono l'una sull'altra perché tutte si integrano con notevole maestria autoriale.
Direi quindi che, di nuovo, Moretti ha dimostrato la sua versatilità e sensibilità, dando vita a un film profondamente intimista e potente, che rapisce lo spettatore dall'inizio alla fine.
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