Flop non pronosticabile di Moretti che dà il peggio di sé sia come regista sia come attore. Mai si era visto il 'leoncino di Monteverde' perdersi tanto in una regia disattenta e svogliata quanto in un'interpretazione - seppur di un personaggio secondario - così triste. Nel cast si salva solo la sempre intensa Alba Rohrwacher, ma non basta.

Calligrafico, decisamente attento alla chiarezza del messaggio che vuole inviare. La perizia tecnica non è fine a se stessa: c'è piuttosto l'esigenza di evitare ogni ambiguità nel descrivere le nostre miserie, debolezze, imperfezioni e solitudini. L'unica strada possibile è accettare e accettarsi. Eppure manca un ingrediente essenziale: l'umorismo.

Per quanto si possa sbagliare c'è sempre una possibilità di redenzione. Bel film. O preferite i cinepanettoni? Certo se non lo avessi saputo mai avrei detto che il regista era Nanni Moretti

Un film di grande potenza drammatica che ricorda il miglior Moretti.

sono sempre stato un detrattore del politicizzato Moretti, ma questo film non è male. Eppure non è piaciuto ai fedeli morettiani. Boh....

Tre piani (con ascensore), e un film piatto? Tre storie, e un film (contr'ogni mazzantin-castellittitudine) lineare, limpido, coerente, classico e paradossalmente dinamico. "Guasto" è lo zeitgeist.

Moretti approda alla telenovela. Si salva la professionalità di Margherita Buy. Nonostante le assurdità, si lascia guardare. Anche perché Moretti ci sa fare dietro alla macchina da presa.

Film inutile, imbalsamato, Moretti sotto il minimo. Voto 4

Meglio il libro (che pure non mi aveva entusiasmato gran ché).

L'unico film di Moretti che qui, su filmtv, non raggiunge la sufficienza! D'accordo, non tutto fila liscio ma ci sono momenti emotivi di alto livello che pochi registi, italiani e non, sono in grado di gestire!

Sceneggiatura e recitazione a livelli infimi.

Si parla di problemi di Famiglie in un contesto "tutti insieme appassionatamente" ma qua rimangono poche cose da ricordare : Rohrwacher,Buy e Tantucci,il resto è sonnolenza. voto.1.

Un film profondo, complesso, stratificato. Non per tutti.

La prima prova di Michele Apicella alla regia di un film trattato da un racconto è decisamente da dimenticare. Se non fosse Nanni Moretti, la cui interpretazione è ancor peggiore, questa cosa avrebbe raggiunto la sufficienza?

Tre piani di lettura: rapporto genitori figli, rapporto con gli altri prossimi, rapporto con sè stessi. Tre cose che non c'entrano nulla: la recitazione di Moretti, la scena dell'assalto al centro di accoglienza, il pianto finto della Buy.

A mio modesto parere le interpretazioni di Moretti e bui si incartapecoriscono in cliché che non fanno bene al film. Ottima come al solito la Rohrwacher. Un film troppo piatto alla fine mi ha lasciato la sensazione di averlo guardato per niente.

Un film nel quale Moretti punta più sui concetti che alla cura della realizzazione che può infatti sembrare alquanto scadente. Un film cupo, drammatico che mette in scena le difficoltà dell'esistere. Ingiudicabile oggettivamente e che in ogni spettatore lascerà delle sensazioni diverse.

si tratta di scegliere, ma la scelta può avere pesanti ripercussioni, su cui però si può lavorare

Insolito Moretti. Film pessimista e spiazzante

Moretti descrive l'italiano medio come un debosciato, cinico, senza spina dorsale e soprattutto egoista. Purtroppo s'è dimenticato che è pure ipocondriaco.

Le storie che si incrociano sono tutte drammatiche e credibili,un Moretti insolito,peccato solo il finale abbastanza retorico e buonista (potrei sbagliarmi),Comunque da vedere senza facili moralismi. verso il regista.

Per la prima volta in carriera, Moretti basa un suo film su una storia non sua. Una scelta coraggiosa, che però non ripaga: Tre Piani è un'opera fiacca, pigra, inerte, diretta svogliatamente da un regista qui incapace di scavare nei meandri di una storia che disperde il proprio potenziale tra sonore cadute di stile e digressioni fuori contesto.

Attaccato volgarmente e in modo eccessivo da una certa stampa, ma anche da coloro che si definiscono "Morettiani" (termine che non vuol dir nulla se non quello di impedire ad un regista di cambiare toni o linguaggio), Moretti consegna un'opera buia e severa sulla passività ed apatia della società e sulla relazione e responsabilità genitore figlio

In "Tre piani", la coralità presupposta dalla trama si trasforma in un suono distorto perchè vive dell'isolamento emotivo di ogni personaggio. Ma è proprio la coralità a difettare di fluidità, ingessata oltremodo nelle ossessioni irrisolte che intrecciano le esistenze di un intero condominio. Non un brutto film, ma un film che non mi ha convinto.

Nom capisco perchè tanto livore contro questo film... forse perchè Moretti è antipatico a molti e hanno atteso il suo primo leggero scivolone per attaccaro di brutto (come in genere si fa in politia,appunto). Non è il miglior Moretti questo è vero ma da qui a considerlo una ciofeca ce ne passa. Moderare i toni, please

Tu ora vai fuori e dici: "Buonanotte, ho passato una bellissima serata", infili la porta, entri in macchina, vai a casa, ti fai una sega e finisce la storia. Vincent Vega

Eh già, la legge è uguale per tutti. Specialmente per te, Nanni. Stavolta, dopo tanti bei film realizzati, ti becchi la stroncatura inappellabile. Ma come ti è saltato in mente di girare questa roba cinematograficamente delittuosa? Sei da denuncia penale, quasi da arresto immediato, non sei perdonato. Processo per direttissima! Ah ah!