Regia di Philip Lilienschwarz vedi scheda film
Unico lungometraggio diretto da Philip Lilienschwarz, girato con pochi mezzi, ma ben scritto, interpretato e diretto. Limitato principalmente da effetti speciali splatter non del tutto convincenti.
Ormai adulto, Jesaja (Stefan Vancura) continua a vivere con l'anziana madre, gravemente ammalata, in una casa di un piccolo paese di periferia, a differenza della sorella che ha scelto di allontanarsi per stabilirsi in città. La sua è una vita monotona, che si trascina fiaccamente tra la squallida attività di macellaio e l'abituale frequentazione della chiesa locale, essendo fervente cattolico praticante. Rimasto solo, dopo l'improvvisa morte della madre, Jesaja inizia a credere di avere una missione divina da compiere: punire e redimere individui colpevoli di praticare peccati capitali, facendoli confessare sotto tortura per poi ucciderli e assolverli (pronunciando la frase di rito: "ego te absolvo") o condannarli ("ego te damno") in punto di morte. La prima sventurata vittima a cadere tra le sue mani, nella squallida cantina dell'abitazione attrezzata a camera di tortura, è la lesbica Jule (Eldrid Remy), colpevole di intrattenere una relazione omosessuale. Seguono: un avvocato e il vicino di casa, entrambi mariti infedeli; il parroco locale, pedofilo praticante quando insegnava religione; la stessa sorella Margit (Najely Chumana). Sulle sue tracce si è però messo Marc, fratello della prima vittima (Jule), alla ricerca di vendetta.
"L'umanità è affondata nella palude del peccato, si è insudiciata ogni giorno di più. Gli esseri umani hanno vissuto una vita governata dal peccato e non da Cristo. L'uomo ha commesso adulterio, ha fornicato. Ha mentito, tradito e assassinato. In sostanza, tutti sono destinati all'inferno. Soprattutto hanno dimenticato che la vita è solo un breve istante rispetto all'eternità che li aspetta dopo la morte. Era qui, in questa vita, che dovevano scegliere il destino del loro trapasso. Trascorrere l'eternità in Paradiso o nella dannazione perpetua?"
(Jesaja)
Absolutio: Stefan Vancura
Unico lungometraggio attribuibile a Philip Lilienschwarz, anche autore della sceneggiatura del remake Blood feast (Marcel Walz, 2016) e in seguito regista del mediometraggio Agonia, inserito nel collettivo Portae Infernales (AA.VV., 2019). Absolutio rientra in pieno nella corrente splatter tedesca, puntando ad offrire pochi ma impressionanti effetti speciali, non sempre del tutto ottimamente riusciti. Sullo schermo si assiste così al solito campionario di orrori stomachevoli, che vanno dell'estrazione di un occhio allo scotennamento, passando per l'amputazione di piedi, dita, una rimozione totale dell'intestino (trucco piuttosto impressionante) e un dimezzamento del viso. Però, nonostante Absolutio sia un film girato con pochi mezzi da un esordiente, presenta una sceneggiatura ben scritta, con dialoghi per nulla banali (in particolare tutta la prima parte, con la voce del protagonista fuori schermo) e con un significante approccio etico e moraleggiante, volutamente malato e retorico.
Absolutio: Eldrid Remy
La visione di Absolutio provoca - non troppo velatamente - analoghe riflessioni già suggerite in molti film precedenti ambientati nel medioevo, sulla caccia alle streghe, con fanatici religiosi pronti ad accanirsi sui corpi di vittime perlopiù innocenti. L'approccio al tema è identico, cambia il contesto politico, il periodo storico e l'esecuzione più esplicita (in questo caso) delle torture. Ma è chiaro il fine polemico perseguito da Lilienschwarz: l'isolamento e il fanatismo religioso possono creare veri e propri mostri, pronti a vedere peccatori ovunque, magari più facilmente in chi soddisfa lecite e naturali pulsioni umane (l'amore tra individui dello stesso sesso), ancor oggi criticate da un'oscurantista e ipocrita logica pseudo-morale che ricorda i tempi dell'Inquisizione. Titolo proposto in home video nell'interessante collana "Spasmo Video", presentata da Alex Visani.
Absolutio: Stefan Vancura
"Ci sono due categorie di uomini: i giusti che si credono peccatori, e i peccatori che si credono giusti."
(Blaise Pascal)
F.P. 04/02/2022 - Versione visionata in lingua inglese e tedesca (durata: 72'20").
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