Regia di Benny Safdie, Josh Safdie vedi scheda film
Questo film è un ottovolante. Fin dai primi minuti si viene risucchiati in un Cinema ad alta velocità, che ci butta a scapicollo in una storia moderna, iperbolica, metropolitana. I fratelli Safdie, che rimuginavano il film da una decina di anni, sono una specie di Scorsese diviso in due e strafatto di cocaina, muovendosi splendidamente in quella New York che tanto ha dato al Cinema di Martin (che infatti, è in produzione). Adam Sandler è un commerciante ebreo in pietre preziose, un moderno e spiritato figlio dei soldi e del lusso, schiavo delle scommesse e debitore incallito: tutto, ma proprio tutto, ruota vertiginosamente attorno a lui, che offre una prestazione magistrale. Se si supera lo smarrimento sensoriale dei primi venti minuti, ci si allaccia le cinture per bene, si verrà letteralmente travolti da un thriller tesissimo e anfetaminico, e, in soldoni, da uno dei più bei film degli ultimi anni. Ragazzi, questo è grande Cinema, dove ogni attore, persino un sorprendente Kevin Garnett, campione NBA, recita perfettamente e fa da ingranaggio a una macchina filmica sorprendente. Un film micidiale, una pellicola che sbuca dalla mediocrità televisiva, nonostante, per ovvi motivi, sia finito su Netflix. Al cinema dev'essere pura esperienza. Eccezionale.
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