Trama
Sul finire dell'Ottocento, su una remota isola al largo della costa del New England, due guardiani del faro rimangono intrappolati e isolati a causa di una tempesta apparentemente senza fine. Finiscono così con l'ingaggiare una battaglia contro la propria volontà mentre aumentano le tensioni a causa delle forze eccessive e misteriose (reali o meno) che li circondano.
Approfondimento
THE LIGHTHOUSE: DUE UOMINI CONTRO
Diretto da Robert Eggers e sceneggiato dallo stesso con Max Eggers, The Lighthouse racconta di come, su una lontana isola al largo delle coste del New England sul finire dell'Ottocento, due guardiani del faro rimangano intrappolati a causa di una tempesta apparentemente infinita. La solitudine fa sì che tra i due si appellino alla loro forza di volontà mentre intorno a loro crescono tensioni e incombono forze misteriose (reali o meno).
Con la direzione della fotografia di Jarin Blaschke, le scenografie di Craig Lathrop, i costumi di Linda Muir e le musiche di Mark Korven, The Lighthouse è descritto dal regista come un "viaggio terrificante verso l'ignoto". Reduce del successo del primo film, The Witch (che, ambientato nelle campagne del XVII secolo, rimetteva in discussione l'archetipo delle streghe), Eggers ha voluto esplorare il mondo marittimo del XIX secolo attingendo in primo luogo dai classici della letteratura del genere, da Herman Melville a Robert Louis Stevenson) e in secondo luogo dai racconti del soprannaturale di autori come H.P. Lovecraft e Algernon Blackwood, provvedendo a creare un mix originale teso a esplorare gli impulsi più viscerali di due uomini duri che si ritrovano in un complesso gioco di dinamiche di potere. Da un punto di vista visivo ha invece trovato ispirazione nel lavoro del pittore Andrew Wyeth, un realista dei primi del Novecento solito dipingere paesaggi e gente delle campagne della Pennsylvania e del Maine.
Ha sottolineato Eggers: "Non può succedere niente di buono quando due uomini vengono lasciati da soli in un gigantesco fallo. Nonostante alcune scene di svolgano nel bagliore di un lume di candela, The Lighthouse - come suggerisce il titolo stesso - è inondato di luce. Anche nelle scene più oscure e cupe, c'è uno strano bagliore luminoso che proviene sia dalla narrazione sia dalla fotografia usata. La luce nella storia ha un grande potere e c'è una ragione ben precisa per cui i due guardiani ne sono entrambi attratti. Ho voluto però che la sua natura rimanesse misteriosa, enigmatica e persino spaventosa".
"L'idea di realizzare The Lighthouse risale a molto tempo fa", ha aggiunto il regista. "Faticavo a girare The Witch e ho chiesto allora a mio fratello Max di dedicarci a un progetto sulla carta più piccolo. Sapevo che aveva scritto una storia contemporanea sui fantasmi, ambientata in un faro. Ero però determinato a girare un film d'epoca e mi sono messo a far ricerche sui vecchi fari, imbattendomi presto in una tragedia occorsa nel 1801: due guardiani del faro, entrambi di nome Thomas, rimasero intrappolati nel loro faro durante una violenta tempesta. Il vecchio Thomas morì in un incidente spingendo verso la pazzia il più giovane, convinto che sarebbe stato incolpato e punito per la morte del collega. Scrissi allora una quindicina di pagine sul tema dell'identità e dell'ambiguità e ho subito deciso quale sarebbe stata l'atmosfera del film che ne avrei ricavato grazie all'uso del bianco e nero e della pellicola in 35 mm".
Il cast
A dirigere The Lighthouse è Robert Eggers, regista e sceneggiatore statunitense. Originario del New Hampshire, Eggers ha iniziato la sua carriera nel mondo del teatro di New York, dove ha curato e progettato diversi spettacoli sia classici sia sperimentali. Dopo anni di esperienza teatrale, in lui è maturato il… Vedi tutto
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- Premio FIPRESCI (Quinzaine) al Festival di Cannes 2019
Commenti (17) vedi tutti
Il potere che corrompe, la perdita dell'umanità, ma il film può contare solo su una buona atmosfera in bianco e nero. Almeno i dialoghi potevano essere più semplici.
commento di moviemanPuro esercizio di stile di un regista autoriale che si vuole consacrare nell'Olimpo dei Grandi. Il problema è che il ritmo è abbastanza soporifero e la sceneggiatura stanca lo spettatore. Il risultato: tanto stile, ma poco spettacolo. Per il Cinema non è questo e non si deve limitare a tanto. Voto: 5
commento di GARIBALDI1975Speravo in un finale interessante, invece nisba. Siceramente, piuttosto pesantuccio.
commento di green70Pura calligrafia ....
leggi la recensione completa di daniele64Opera ambiziosa di Eggers, tuttavia appesantita dai troppi richiami ad altre opere e ad altri settori dell'arte, che finiscono per sovrastare la struttura della narrazione facendone risaltare la componente citazionistica. Peccato perché i due attori sono straordinari (in particolare Willem Dafoe) e il regista denota un notevole talento.
leggi la recensione completa di GIANNISV66Notevole horror d'autore. Prova attoriale gigante dei due protagonisti.
leggi la recensione completa di Furetto60Apprezzabile la ricerca manieristica sulle immagini, eccellenti le interpretazioni di Dafoe e Pattinson. Il film però è piuttosto fastidioso, soprattutto quando si sofferma sulle pratiche onanistiche dei protagonisti, inquieta ma non mette paura, alla lunga annoia un po'. Interessante ma incompiuto.
commento di Aaanton71Dopo l'esaltante The witch, Robert Eggers gira il suo secondo film. Osannato da critica e pubblico, The lighthouse soffre purtroppo di una lentezza di fondo data da una sceneggiatura poco efficace, che contrasta con una perfetta scenografia e una regia eccellente e in grado di conferire al film una dimensione universale, fuori tempo e spazio...
leggi la recensione completa di undyingLo spettatore non può che sentirsi prevaricato dallo sfibrante compiacimento con cui il regista Robert Eggers mette in scena questa sorta di Kammerspiel della ripugnanza gratuita.
leggi la recensione completa di IlGranCinematografoI due attori sono giganteschi....peccato che il regista abbia infarcito troppo il film di simbolismi e immagini fuorvianti.Comunque da vedere.
commento di ezioPurtroppo ho capito che il regista era lo stesso di quella porcata di The Witch quando avevo già iniziato a guardarlo. Osceno. Ritirati. Chi apprezza i suoi film ha problemi mentali. Voto 0
commento di arcarsenal79Un film al quale non si può non dare voto positivo per la straordinaria potenza delle immagini e la regia eccelsa. Narrativamente invece risulta frammentario, criptico ed a tratti persino noioso.
commento di bombo1Che Nettuno ti strafulmini!
leggi la recensione completa di mckNel faro di Rober Eggers succedono cose strane. La solitudine arma la mano dei cattivi pensieri e una tempesta senza fine allontana i guardiana dalla strada delle umane comprensioni. Il nero rimane l'unico colore distinguibile, e si è rubato l'anima a furia di insistere. Peccato che si dia spazio eccessivo alle compiaciute esplosioni di rabbia.
commento di Peppe ComuneDue guardiani del faro, di cui uno pazzo e l'altro vittima della pazzia del primo. Insignificante, se non per il gusto della fotografia in B/N e per il solito piacere di vedere recitare Defoe.
commento di leporellocon un formato video "quadrato" (1.19 : 1) e mix audio mono come fosse M di Fritz Lang, il film di Eggars è formalmente claustrofobico, mesmerizzante, pittorico e maledetto. la parte più matura e quella che precede i più scontati "deliri" conclusivi e inevitabili, ma è comunque un'opera affascinante che attinge ai diari dei guardiani del faro.
commento di giovenostaLa potenza delle immagini rappresenta l'aspetto più sorprendente dell’opera di Eggers, che ricrea l'inconfondibile stile del cinema degli albori. Straordinaria la fotografia. Ottimi gli attori.
leggi la recensione completa di port cros