Trama
Ema fa i conti con le conseguenze di un'adozione non andata per il verso giusto che sfascia la sua famiglia e la sua vita.
Approfondimento
EMA: UNA MEDITAZIONE SUL CORPO UMANO, SULLA DANZA E SULL'ESSERE MADRE
Diretto da Pablo Larraín e sceneggiato da Guillermo Calderón e Alejandro Moreno, Ema racconta la storia di una donna che, dopo il terribile evento che manda in frantumi la sua famiglia e il suo matrimonio, intraprende un rischioso percorso per ritrovare se stessa e ritornare padrona della propria vita. Nella pittoresca città portuale di Valparaiso, Ema è una giovane ballerina di talento che, con radici che affondano nei ritmi reggaeton con cui si esibiva con gli amici per strada, ha davanti a sé una luminosa carriera in un ensemble di danza moderna guidato dal marito, il coreografo Gaston. Ema e Gaston, dal punto di vista privato, sono alle prese con una terribile crisi: Polo, il figlio dodicenne che hanno adottato, ha dato fuoco alla loro casa e ha gravemente deturpato il volto della sorella di Ema. Costretta a rinunciare al ragazzino che non ha saputo crescere, Ema assiste impotente allo sgretolarsi del suo matrimonio e comincia a andare per le strade della città alla ricerca disperata di storie d'amore che l'aiutino a superare il senso di colpa. Ha però anche un piano segreto per riprendersi ciò che ha perduto.
Con la direzione della fotografia di Sergio Armstrong, le scenografie di Estefania Larraín, i costumi di Felipe Criado e le musiche di Nicolas Jaar, Ema è un dramma incendiario sull'arte, sul desiderio e sulla famiglia, che mischia melodramma familiare e fisicità sfrenata con scene girate ora in interni ora sulle ripide vie di Valparaiso, dove le emozioni si esprimono attraverso la danza. Alternando immagini enigmatiche con scene di tumulti domestici, Ema è stato presentato dal regista in maniera criptica in occasione della partecipazione in concorso al Festival di Venezia 2019: "Una meditazione sul corpo umano, sulla danza e sulla maternità. La protagonista Ema è un paradigma: è insieme tanti personaggi. Figlia, madre, sorella, moglie, amante e leader: è molto potente e presenta una forma sorprendente di femminilità. È motivata da un implacabile egoismo: sa chiaramente cosa vuole ed è capace di sedurre coloro che la circondano per modellare il suo stesso destino. Desidera essere prima di tutto una madre e avere una famiglia; forse ciò che più muove le sue azioni è l'amore. Con il marito Gaston ha molte cose in comune: la professione, gli interessi culturali, la danza. All'apparenza, sembrano una coppia disfunzionale ma alla fine si rivelano piuttosto complementari".
"Sono - ha proseguito Larraín - con i miei film abituato a guardare al passato. Ema è invece una testimonianza del presente, della generazione di giovani che ci circonda... quei giovani che si esprimono anche attraverso i loro corpi e con una musica del tutto lontana a quella con cui sono cresciuto io. Ambientato nel Cile contemporaneo, parla di una generazione a cui non appartengo e che è stata tutta da scoprire".
Il cast
A dirigere Ema è il regista, sceneggiatore e produttore cileno Pablo Larraín. Figlio di due politici conservatori, Larraín esordisce nel 2005 con Fuga a cui fa seguito la cosiddetta trilogia politica sul Cile, composta da Tony Manero, Post Mortem e No - I giorni dell'arcobaleno (nominato agli Oscar come miglior… Vedi tutto
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Commenti (12) vedi tutti
"Ema" è un film che parla del corpo come fonte inesauribile di liberazione dei sensi. Ma tuttavia, Ema ne è come imprigionata perché non sa trovare la giusta strada. Diverso dallo spirito esplicitamente militante dei suoi film "cileni", Larrain usa uno stile lisergico per raccontare del male di vivere. Interessante, ma non ai soliti livelli.
commento di Peppe ComuneEma film insolito, altamente drammatico, ma affascinante esperimento di Pablo Larrain, uno che sa come si usa la mdp.
leggi la recensione completa di claudio1959Controverso, provocatorio, ambiguo, anarchico, caleidoscopico e terribilmente affascinante come la sua protogonista. Ema di Pablo Larrain è un film da vedere assolutamente.
commento di bombo1Pessima colonna sonora che copre i dialoghi. Trama farriginosa non in sequenza temporale.
commento di gruvierazUn film che mi ha lasciato un po' dubbioso,il regista ha scelto di non seguire cronologicamente la protagonista si perde in situazioni caotiche e poco lineari,lasciando la colonna sonora martellante e nauseante tanto da coprire (a volte ) i dialoghi dei protagonisti.Per me non certo il miglior film di Larrain....scusatemi.
commento di ezioEma è sanguigna, anarchia, energia, pulsazione ingestibile.
leggi la recensione completa di Lorenz666il meccanismo di rappresentazione "tutto e il contrario di tutto" che sfocia in un "volemose bbene" in chiave bisex è francamente inaccettable, se non un po' ingenuo, anche se voluto, rivendicato. i protagonisti vengono descritti come una coppia di psicopatici a cui non affidare neanche il gatto(!), ma diventano alla fine eroi utopisti millennial.
commento di giovenostaÈ uscito nelle nostre sale, ed è ben distribuito, l’attesissimo ultimo film di Pablo Larrain, Ema, che, nel 2019 a Venezia, era stato accolto con molte polemiche, dividendo la critica (non solo in Italia) e anche il pubblico in due inedite tifoserie di cui non mi sento parte.
leggi la recensione completa di laulillaRegazzi, una volta che esce un film originale, intelligente e curato dalla recitazione e alle musiche me lo stroncate così, neanche la sufficienza... siate più buoni, sù.
commento di andri76Un percorso molto periglioso (ma vincente) quello scelto da Larrain che ha messo in crisi i suoi abituali estimatori (succede quando si privilegiano nuove vie espressive). Questa volta non cerca empatia, ma affascina attraverso la potenza dello sguardo e la sensualità dei gesti. Film emozionante e bellissimo insomma assolutamente da vedere.
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792Larrain in grande spolvero.
commento di leporelloLarrain vincerà, doveva accadere anni fa, quando lo meritava sul serio, accadrà oggi, con il suo film più brutto, molto probabilmente.
leggi la recensione completa di yume