Regia di Jim Jarmusch vedi scheda film
Dai tempi de L'ISOLA DEI MORTI VIVENTI, il cinema horror ha sfornato un'infinità di pellicole dedicate agli zombi, che in numero superano forse anche quelle sul mito dei vampiri. Persino Jim Jarmusch, il regista americano indipendente per eccellenza, decide di dare il suo contributo a un genere ormai abusatissimo. Chi conosce Jarmusch, dovrebbe subito immaginare le intenzioni ironiche e umoristiche che si prefigge il film, senza però dimenticare contenuti sociopolitici (in questo caso anche ambientali) tanto cari agli zombi romeriani, anche se purtroppo, queste ultime, tendono ormai a lasciare un po' il tempo che trovano. Troppe citazioni e troppi stereotipi (gente assediata nel negozio o in auto, le solite decapitazioni) e un finale assolutamente scontato, danno ormai l'impressione che ci vuole quasi un miracolo affinché qualcuno possa dire qualcosa di originale o diverso su un genere giunto ormai alla canna del gas. Il meglio Jarmusch c'è lo mostra diciamo nella fase preparativa, con un'atmosfera veramente surreale da fine del mondo e negli stralunati dialoghi fra gli altrettanto stralunati protagonisti.
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