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I morti non muoiono

Regia di Jim Jarmusch vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su I morti non muoiono

di Leman
8 stelle

Commedia zombie incredibile, piena di satira politica e umorismo nerissimo. Un film che di sicuro si prende poco sul serio, ma che fa riflettere come poche altre commedie uscite negli ultimi anni.

"I Morti non Muoiono" è la nuova commedia horror di Jim Jarmusch, regista di film magnifici come Paterson o Solo Gli Amanti Sopravvivono.

Questo film è stato giudicato da molte persone un filmetto deludente e senza momenti veramente divertenti. Non concordo su questo giudizio, ma posso capire chi la pensa così, in quanto questa pellicola non è adatta a tutti. Il ritmo è volutamente lento e calmo e l'umorismo non sovrasta mai l'atmosfera della pellicola. Inoltre i momenti dove gli zombi vengono uccisi sono goffi e anti-climatici, perchè Jarmusch non ha come obiettivo divertire lo spettatore. 

Il film di Jarmusch è una pellicola completamente anti-commerciale, dove il sangue non è mai mostrato in maniera fine a se stessa, i momenti di dialogo sono superiori a quelli d'azione e dove gli attori più conosciuti dai giovani (che potrebbero quindi attirarli in sala) vengono liquidati a un ruolo marginale e a una fine alquanto miserabile.

Il film prende spunto dai capolavori di George Romero per quanto riguarda la struttura narrativa e la presentazione dei personaggi, ma poi si discosta completamente dai classici, risultando così uno dei film di zombi più originali usciti negli ultimi anni.

Fin dall'inizio però si capisce come il tema principale della pellicola non siano gli zombi, ma la critica sociale che Jarmusch vuole fare. Attraverso essa il regista prende di mira tematiche come l'ambiente, la politica americana e il consumismo, sviscerandole senza alcuna pietà. Gli zombi ripropongono in maniera comica le azioni che ripetevano da vivi, in quanto legati a parte della loro vita passata. Man mano che passa la pellicola però non si ride più per questa particolarità, in quanto ci si rende conto come in questo film gli zombi non siano altro che una metafora dell'uomo stesso, che vende la sua anima in nome di valori fini a se stessi come l'estetica o la possessione di oggetti di valore. Gli unici a salvarsi saranno infatti l'eremita interpretato da Tom Waits e i bambini, le uniche persone pure in un mondo ossessionato da cose futili e che si dimentica delle cose realmente necessarie.

La parte più divertente della pellicola risulta invece il fatto che i protagonisti si rendano subito conto dell'invasione zombi che si sta verificando, in quanto abituati da tutti i film di successo con gli zombi. Il regista offre quindi una visione opposta rispetto a quella di film come Shaun Of The Dead, dove i protagonisti ci mettono un po' prima di capire cosa sta succedendo, in quanto la loro routine gli impedisce di notare i cambiamenti del mondo.

Verso la fine il film diventa la follia più completa e arriva a rompere più volte la quarta parete, facendo capire allo spettatore come quello che sta guardando è solo un film, ma che la vita reale in fondo non è così diversa.

L'uomo compierà sempre gli stessi errori e non imparerà mai da essi.

Tutto questo può essere riassunto nella canzone scritta apposta per il film dal grande Sturgill Simpson, "The Dead Don't Die", che vi invito ad ascoltare.

In conclusione: un grande film che pochi possono apprezzare veramente.

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