Regia di Jim Jarmusch vedi scheda film
Gli Stati Uniti raccontati da Jim Jarmusch in I morti non muoiono sono una società già ampiamente alla deriva, inconsapevole e non curante del disastro in atto: lo sfasamento del giorno e della notte, la disaffezione per la morale e l’empatia, il cappellino trumpiano “Keep America White Again”. Il concetto è chiaro e reiterato in chiave metaforica dai morti viventi, che l’autore recupera da Romero e sfrutta prigramente per un divertimento che resta più suo che del pubblico. Tra citazioni e autocitazioni (o forse sbaglio a vedere nel personaggio di Tilda Swinton il Forest Whitaker di Ghost Dog), I morti non muoiono è purtroppo una visione innocua, capace a tratti di strappare un sorriso, ma senza convincere che sotto ci sia più di quanto non declami il finale, didascalico e scontato.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta