La recensione su Il grande Lebowski

Apologia del nichilismo, ..., nuda e cruda, esplicita. Se siete dei fricchettoni, degli scanzonati e tutto 'vi scivola via', se prendete la vita come viene, allora avrete trovato il vostro GURU: Jeff Lebowski o come lo chiamano tutti 'Dude'. Questo è il film che fa per voi! Se, invece, siete dei neo-fascisti, oppure più semplicemente volete dare un senso a tutto, compreso alla vostra vita ... allora , beh, ... cambiate aria! Non sbellicatevi a trovare un senso a questo film, ..., io ritengo che sia la bandiera, un espressione artistica del bello del 'no sense'. E' magia ... c'è il bello anche se non ha un utile, un perchè, uno squallido motivo di ordine pratico ...

Ogni tanto, un regista arriva al punto di far diventare prezioso tutto ciò che tocca. Già nel lontano 1970, il regista da me preferito, Steven Spielberg, sgarrava, errava, ma non sbagliava. Negli anni 80, lo stesso è accaduto Rob Reiner (regista di Codice d'Onore, Harry ti presento Sally, Stand by Me - Ricordo di un'estate, Misery non deve morire, ecc...). A giudicare da 'Il grande Lebowski', Joel e Ethan Coen hanno avuto la stessa sorte, fanno una cavolata di film, ... ma ha quel cavolo di 'sfizioso', originale e unico ... è il bello dell'inutile.

Un paio di scagnozzi vanno al domicilio di 'Dude' Lebowski, sostenendo che la moglie di un certo Jeff Lebowski  deve al loro capo un sacco di soldi. Quando Dude (un eccezionale Jeff Bridges) professa la sua estraneità con tale moglie, uno dei cretini gli fa pipì sul tappeto. Quest'ultimo aspetto è un guaio che da origine al film! Incredibile ... ma vero!

Dude racconta l'accaduto ai suoi amici Walter (un simpaticissimo John Goodman, il mio preferito) e Donald (Steve Buscemi). Dude si rende conto che i tizi che hanno fatto irruzione nell'appartamento stavano cercando di estorcere denaro ad un Lebowski diverso e omonimo. Stupidamente Dude rintraccia il suo omonimo, con l'intenzione di ottenere il rimborso per il suo tappeto urinato. Quello che succede invece è un'avventura contorta che inizia quando la moglie dell'altro Lebowski#2  viene rapita.  Dude viene assoldato come corriere per la consegna del riscatto. In poche ore, il povero Dude  si ritrova rimbalzato tra i rapitori technorock, un ricco re del porno, un torvo quindicenne ladro d'auto e la sexy artista figlia di Lebowski # 2. Un'assurdità di trama! Ricorda la trama di Fargo? O almeno la sua assurdità??

La cosa migliore di questo film è la sua affinità con 'Fargo'. Invece di una messinscena cupa e senza fronzoli, 'Il grande Lebowski' è una commedia molto surreale e ricca di sequenze oniriche psichedeliche.

Brillantemente sceneggiato , 'Il grande Lebowski' è un altro pezzo di celluloide assolutamente inutile e inimitabile dei fratelli Coen, che si dimostrano capaci di una certa versatilità. Ma il meglio del film non è la trama, ma deriva proprio dagli interpreti, da un cast azzeccatissimo; Jeff Bridges ha proprio il 'pelo' giusto.

Il grande Lebowski è un film pazzo. E' un film difficile da valutare. Ci sono momenti di ilarità assoluta, se apprezzate un pizzico di trash. Molti dopo averlo visto saranno lasciati, invece, a grattarsi la testa, sbalorditi e carichi di meraviglia per questo film.

Ulteriore merito deriva dal fatto che Il grande Lebowski è anche un ritratto straordinariamente originale della vita dei primi anni '90; un tempo figlio degli anni '80, dove la plastica e il bello dell'inutile hanno fatto da padroni. Oggi molti concetti sono anacronistici, perchè nel nostro tempo vige la regola della giungla, se vuoi sopravvivere "ti devi dare da fare".

La chiave del messaggio del film è proprio nel protagonista: Jeff Lebowski, meglio conosciuto come 'The Dude', non perché lui è un eroe, ma perché egli incarna il suo tempo.
Un uomo adatto nella sua inutilità!