Regia di John Ford vedi scheda film
Capita molto raramente che un film riesca a metterti addosso veri e propri brividi, e non sto parlando di quelli che può procurare uno spavento o una scena violenta in un film horror; no!! Questi sono di ben altro tipo ed è una gioia provarli anche solo una volta durante la visione di una pellicola: significa che questa è talmente intensa, talmente ben recitata e carica di realismo da far sì che, per un attimo, la realtà si cancelli e ci si trovi catapultati nelle vicende narrate, in compagnia dei protagonisti e di tutte le loro vicissitudini.
E' pressappoco quello che mi è successo con questo "Com'era verde la mia valle"... improvvisamente è stato come se non mi trovassi più nel mio soggiorno ma nel vivo dei ricordi della voce narrante, in quel piccolo villaggio del Galles in compagnia dei suoi abitanti e, in modo particolare, della famiglia Morgan. Ed ecco che, con loro, ho visto le mutazioni subite dal villaggio con il trascorrere degli anni, le prospettive praticamente nulle di svolgere un lavoro che non fosse nella miniera di carbone, i conflitti operai e, nel mezzo di tutto ciò, anche le vicende personali degli stessi membri della famiglia, nove compresi i genitori.
Si passa dal capofamiglia, Gwilym Morgan alla moglie Beth, entrambi profondamente religiosi, severi ma anche innamorati l'uno dell'altro e determinati a crescere nel migliore dei modi la loro immensa famiglia. A proposito della grinta e del temperamento della moglie impossibile non citare la scena in cui si erge a difesa del marito (emarginato visto che è l'unico a non voler scioperare) accusando il folto gruppo di uomini presenti tra la folla di vigliaccheria e ipocrisia
Impossibile poi dimenticare Angharad, donna sola tra uomini, innamorata del signor Gruffydd ma promessa sposa del figlio del proprietario della miniera, ma soprattutto, imperdonabile sarebbe non nominare il più piccolo della famiglia, (che è pure la voce narrante da adulto) Huw; per importanza credo sia secondo solo al padre. Lui è l'unico ad avere la possibilità di un lavoro diverso è decisamente meno massacrante del minatore eppure prenderà la stessa strada intrapresa dai fratelli mostrando così un grande attaccamento non solo alla famiglia, ma anche alla stessa valle, quella valle così verde e piena di vita nelle sue memorie, che ora altro non è che un paese abbandonato da tutto e tutti.
Non ho visto moltissimi film di Ford, ma questo resta senza dubbio il suo lavoro più nostalgico, più pessimista e forse anche il migliore, almeno per quanto mi riguarda. Sfrutta gli ampi mezzi offerti dalla MgM e regala una perfetta rappresentazione di un piccolo villaggio gallese, dirige il tutto con incredibile maestria e stile, evita le trappole del sentimentalismo e può vantare un cast veramente importante, dai quali tira fuori il meglio. Crisp e il piccolo McDowall ci regalano delle interpretazioni fenomenali, ma non sono da meno Pidgeon, la stella Allgood e una bellissima e giovanissima Maureen o'Hara.
Se a questo sommiamo quei già citati momenti da brividi, su tutti il sermone finale di Gruffydd in chiesa, il voto non può che essere quello più alto.
Capolavoro senza tempo che, se riuscite a reperire, non potete assolutamente perdere!!
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