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Com'era verde la mia valle

Regia di John Ford vedi scheda film

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Dany9007

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Com'era verde la mia valle

di Dany9007
10 stelle

Una sensazione di profonda commozione pervade chi termina di vedere questa pellicola. Come aveva recentemente trasponendo in immagini il meraviglioso romanzo di Steinbeck, Furore, così Ford ritrova alcuni elementi comuni, in questo film che è entrato a pieno titolo tra i capolavori del regista. In questo caso, forse ancora più simile alla storia di John Ford,: così come Ford, di origini irlandesi, qui la famiglia protagonista della vicenda, i Morgan, è costretta alla disgregazione partendo dal, non molto lontano, Galles, ove l'industrializzazione, la caccia a salari sempre più bassi, i pericoli più crescenti del lavoro di minatore, costringono i membri di questa famiglia a lottare e poi emigrare. Molti i cambi di registro e gli argomenti trattati: dalle tradizioni austere della famiglia, alle meschinità della comunità, che si dimostra a volte unita (gli amici del capofamiglia che vanno a "educare"il maestro del giovane figlio maltrattato e vessato a scuola) a volte figlia di una cultura vittoriana e maldicente (l'ostracismo dei conoscenti verso il capofamiglia accusato di essere un crumiro o verso la presunta relazione che vede coinvolti il brillante pastore della comunità con la figlia dei Morgan, Angharad). Altrettanti episodi sono vitali nell'economia del racconto: il tentativo da parte del giovane Huw di proseguire la strada dell'istruzione, l'accettazione da parte della bellissima Angharad nello sposare il figlio del proprietario della miniera, finendo infelice e isolata dal resto dei suoi affetti. Tutto questo è appunto raccontato a volte con occhi bonari (tipici di tante pellicole di Ford) a volte con un forte realismo. Bellissima la ricostruzione del villaggio e l'accorata attenzione alle condizioni di vita della classe operaia del tempo. Sorprendente come sempre anche la modernità dei dialoghi circa i diritti dei lavoratori, piuttosto che alla necessità di coalizzarsi in contrasto con le prese di distanza da parte di una parte delle istituzioni religiose. 

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