Regia di Gregor Schmidinger vedi scheda film
Dramma con deriva horror, per questa esaltante opera prima di stampo LGBT. Opera di un promettente esordiente viennese, con già all'attivo due corti a carattere omosessuale. Eccezionali i due protagonisti, calati con estrema complicità in un'avventura iniziatica, purtroppo spesso problematica per i gay.
Vienna. Il diciasettene Jakob vive con il padre e il nonno, avendo perso la mamma a soli sei anni. Ha completato la scuola dell'obbligo e trovato lavoro in una macelleria, esattamente nel medesimo istante in cui la sua sessualità erompe con (pre)potenza. Quando è solo nella sua cameretta, Jakob si precipita al PC, per guardare sesso dal vivo in chat, praticato però da soli uomini. Il suo sito preferito è Combuddies e a forza di assistere, la curiosità lo spinge a tentare di entrare in contatto con i vari iscritti. Conosce così Liminal Boy, un ventiseienne con il quale entra subito in intimità. Sul lavoro Jakob è costretto ad assistere a scene impressionanti, costituite da animali uccisi, squartati e carcasse da ripulire. Con i pensieri affollati da immagini di sesso e sangue, Jakob perde i sensi, colpito da un temporaneo malore. Una visita medica esclude la possibilità di malattie e viene indirizzato in cura da uno psicologo. A casa Jakob torna a cercare, nella chat gay, Liminal Boy - ovvero Kristjan (Paul Forman) - finendo per scambiare con lui il numero di cellulare. I due si danno appuntamento a un club, in occasione di un party ...
"Io vi dico: bisogna avere in sè il caos per poter partorire una stella danzante." (Friedrich Nietzsche, didascalia d'apertura)
L'austriaco Gregor Schmidinger si è formato studiando sceneggiatura a Los Angeles. Fondatore del "Porn Film Festival di Vienna", prima di dirigere un lungometraggio realizza due cortometraggi a tema gay: The boy next door e Homophobia, altamente seguiti su youtube (con oltre 15.000.000 di visualizzazioni). Per la sua opera d'esordio, doppiata a due lingue (parte tedesco e parte inglese) resta in tema. Scrive e dirige con coraggio e determinazione un film ambiguo, a tratti angosciante (la scena al macello, l'ultimo quarto d'ora) e dal taglio lisergico. Luci stroboscopiche, immagini visionarie e perturbanti (Jakob semi nudo in discoteca, circondato da persone mascherate), musica techno.
Accostabile a Climax di Gaspar Noè, Nevrland costituisce un esemplare debutto cinematografico, giustamente - una volta tanto - acclamato dalle giurie di svariati festival. Schmidinger ha totale padronanza del mezzo e, pur se vagamente smarrito nel secondo tempo (causa eccessiva sovrapposizione di fatti reali, immaginari e allucinazioni), realizza un gioiello senza entrare in dettaglio (pur proponendo accoppiamenti, mai inquadra un membro). Nevrland è un film tutto al "maschile", senza alcuna presenza di donne, eccezion fatta per le ragazze al party comunque mai riprese in primo piano e destinate a restare sullo sfondo, al pari di ombre agitate in danze fantasmatiche, dai visi mascherati con contorni indefiniti, come fossero sagome diafane, appartenenti a un sesso estraneo, alieno. Jakob è appassionato di cosmologia, mentre Kristjan è un artista, e nonostante in questa "terra di nessuno" vada in scena un'iniziazione omosessuale, Schmidinger si mantiene distante dalla volgarità arrivando a girare una delle sequenze d'amore più romantiche di sempre: quando Jakob e Kristjan si accarezzano dolcemente, per poi avvicinarsi e sprofondare, ad occhi chiusi, nelle labbra l'uno dell'altro.
"Sento come un buco nero nel petto." (Jacob, dopo essere stato inizialmente respinto da Kristjan)
Nota
"Nevrland" è un titolo bivalente, dato che associato nel film pure al DMT (dimetiltriptammina), una sostanza psicotropa presente anche nel fluido cerebrospinale dell'essere umano e in grado di provocare, se assunta per via aerea, effetti simili a quelli dell'LSD.
"Di per se stessa, l’omosessualità è limitante quanto l’eterosessualità: l’ideale sarebbe essere capaci di amare una donna o un uomo; indifferentemente, un essere umano, senza provare paura, limiti, od obblighi." (Simone De Beauvoir)
Trailer
F.P. 29/06/2020 - Versione visionata in lingua tedesca e inglese (durata: 88'28") - Presentato in Italia il 23 giugno 2019, al Festival MIX di Milano
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