Regia di Mark Robson vedi scheda film
L'esordio di Robson è molto promettente e molto Rko... Le atmosfere, il non visto, il percepito sono le dominanti della linea produttiva della nota major nell'ambito Val Lewton anni 40, ma in questo caso i problemi sul montaggio finale limitano non poco il giudizio. Infatti il film è incostante nella narrazione, con dei buchi nella storia vistosi, ma nel campo del pathos e delle atmosfere l'operazione è perfettamente leggibile e coinvolgente. Suspense e climax delimitano lo spazio emotivo dello spettatore che costantemente 'bombardato' da Mahler si lascia conquistare dal mistero di una scomparsa impossibile. Ottime e inquiete le interpretazioni come è inquieto il procedere dell'indagine, destinata ad un finale ineluttabilmente tragico.
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C'è da considerare proprio in relazione a ciò che giustamente scrivi a proposito dei buchi nella storia e del montaggio un poco sincopato, che la censura ci andò giù pesante e pretese moltisismi tagli. Fu insomma la causa primaria che rese l'intreccio abbastanza confuso in molte parti.
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