Regia di Ari Aster vedi scheda film
Ari Aster restituisce al folk-horror quella precisa, eppure ambigua, complicità fra realtà e leggenda. Nel suo film, che risplende dell’ariosa luce della location, si dischiudono infatti echi di un cinema passato perfettamente amalgamati però nell’estetica del presente. Non privo di logoranti eccessi simbolici, ma con una grande identità e un suo profondo, estremo nichilismo. Lodevole la Pugh.
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